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Nerini: “Darsena Europa, molte le preoccupazioni”

Ho partecipato al convegno sulla Darsena Europa – scrive Maurizio Nerini Presidente 1°CCP – proposto da Confcommercio apprezzando l’iniziativa, una delle prime che ha coinvolto tutti gli enti interessati sul tema.

Condivido pienamente – prosegue Nerini – le parole del Sindaco Conti sulla non contrarietà a prescindere all’opera, del resto per l’area vasta abbiamo iniziative e idee che stanno andando avanti, ma non sopportiamo più il peso delle scelte fatte per esempio a Marina di Pisa, dove i problemi con spiagge di ghiaia rischiano di vanificare gli enormi investimenti fatti dopo decenni di degrado.

Vogliamo che gran parte dei 95 milioni promessi da Giani siano spesi sul nostro Litorale a prescindere dei problemi derivanti dalla Darsena Europa evidenziati dagli unici studi indipendenti fatti proprio dal nostro comune…

Sono restato però molto perplesso da quello che ha detto Guerrieri, dell’Autorità Portuale: condivideranno con gli altri tutti documenti quando saranno pronti per chiede la Valutazione di Impatto Ambientale, della quale hanno un “parere preventivo” con “prescrizioni” che non conosciamo.

Contesto – continua Nerini nella sua dichiarazione – quindi l’iter tracciato Guerrieri: progetto definitivo, VIA, condivisione, sostenibilità… forse ribaltando le cose si andrebbe meglio perché la sostenibilità deve andare va di pari passo con la condivisione e vengono entrambe senz’altro prima di una VIA e di un progetto definitivo.

Se poi Giani, uscito da una lussureggiante esposizione storica, viene fuori con un “per la costa non vedo erosione, ma mantenimento”… però i giochi sembrano fatti.

Spero solo – conclude – che almeno siano valutati con attenzione i due interventi prospettati dal geologo Casarosa: il primo è con la riapertura del flusso alla foce dell’Arno verso nord per consentire che il fiume apporti materiale verso e Lame della Gelosia e il secondo con un’opera di ripascimento di almeno 2 milioni di mc con “barre” di 1 km ciascuna per 300 metri di larghezza, che rilascerebbero la sabbia in modo naturale in 5 zone critiche del nostro Litorale.