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San Giuliano Terme, domenica 12 maggio apertura al pubblico dello studio del pittore Pino Biggi ad Arena Metato

Arena Metato, frazione del Comune di San Giuliano Terme, è stato un luogo d’elezione per il pittore Pino Biggi, che vi ha trascorso gli ultimi quaranta anni della sua vita da “apolide dell’immaginario”, come lo ha descritto Tommaso Trini Castelli nel catalogo pubblicato dalla casa editrice Mazzotta per la mostra personale che il Comune di Pietrasanta volle organizzare nel 1998 nel chiostro di S. Agostino. 

 
Venuto a mancare nel 2019, la Fondazione Terre medicee ha organizzato per questa estate “Pino Biggi, cose leggere e vaganti”, alle Scuderie del Palazzo mediceo di Seravezza dal 16 luglio al 15 agosto, un’esposizione di circa cinquanta opere curata da Michele Bonuomo, critico d’arte e direttore del periodico specializzato “Arte”. Quale anticipazione e riconoscenza al territorio, il suo atelier di artista di Arena Metato sarà aperto al pubblico nella giornata di domenica 12 giugno dalle 9.00 alle 20.00.Insomma, domenica 12 giugno sarà un momento importante e unico per l’arte e la cultura a San Giuliano Terme.


Quest’apertura – fanno sapere i curatori dell’iniziativa – è, come detto, un’anticipazione dell’esposizione che si terrà a Seravezza quest’estate alle Scuderie del Palazzo Mediceo dal 16 luglio al 15 agosto, intitolata “Pino Biggi, cose leggere e vaganti”, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e curata da Michele Bonuomo. La famiglia ha deciso di aprire al pubblico del territorio un luogo che ha significato molto per la vita e per l’arte di Pino Biggi. È giusto che San Giuliano Terme, ma anche tutta l’area pisana e oltre, abbia la possibilità di entrare in contatto con le sue opere. E a tal proposito ringraziamo il Comune di San Giuliano Terme per il supporto e la condivisione”.


La casa che contiene lo studio di pittura di Pino Biggi si trova in via Filippo Turati 29, ad Arena Metato, e le visite del 12 giugno avverranno a orario continuato dalle 9.00 alle 20.00. Per una miglior distribuzione dei visitatori si invita a indicare l’orario e il numero di telefono. L’accesso è gratuito ed è possibile previa prenotazione attraverso questo link, rintracciabile anche sul sito istituzionale del Comune di San Giuliano Terme.


Dal catalogo della mostra del 1998.Pino Biggi è stato definito: un “Post-antico”, per il suo richiamo al gotico internazionale, amato con una visione personale, e anche un “Apolide dell’immaginario”, per le armonie coloristiche che vanno oltre il programma delle nuove correnti. La sua avventurosa spericolatezza prospettica lo ha reso padrone dei confini fra l’ordine e il disordine nella sinestesia dei sensi. Benché sia stato anche un poeta, la sua pittura è scevra da intenti letterari. Nessun quadro ha un titolo. Poiché questo pittore disegna poco – lui struttura, anzi architetta – c’è uno scultore e anche un musicista nella pittura di Pino Biggi. La più sensibile delle sue qualità nella pittura è il colorismo acceso, prodotto dalle interazioni cromatiche. Nel loro trascolorare i suoi dipinti narrano di jazz, di Bossanova, della musica di Bach, di cui ha usufruito come un vero “fumatore d’oppio sonoro”. L’energia dei colori velati e il ritmo musicale delle forme vibrano entro un’architettura spaziale delle superfici, che è la loro qualità più intellettuale.

La mostra che si potrà ammirare a Seravezza, e di cui si potrà godere un’importante anticipazione con la visita al suo atelier nella casa di Arena Metato il 12 giugno, si chiama “Pino Biggi, cose leggere e vaganti” per la citazione dell’ultimo verso della poesia “Ritratto della mia bambina”, che dà il titolo a una delle raccolte del “Canzoniere” di Umberto Saba. Nella poesia il poeta paragona la sua bambina alle cose più belle della natura, d’una bellezza imprevedibile e misteriosa come un figlio che vediamo crescere. Anche una creazione artistica, come un figlio, è una sorpresa, per ciò che può far nascere proseguendo all’interno di ciascuno spettatore, in modo soggettivo e spesso inconscio, nell’atto della percezione; in un atteggiamento estetico che opera già nel momento in cui ciascuno di noi si avvicina all’oggetto di fantasia. Parafrasando dunque “La vetrina molto intelligente”, una “filasciocca” di Pino Biggi, che aveva come protagonista la parete di cristallo d’una vetrina: si espone la sua opera allo specchio del mondo perché ciascuno, a suo modo, la rifletta…”.

L’arte legata al territorio che si apre al territorio stesso: è questo, in fondo, lo scopo principale di questa splendida iniziativa che appoggiamo in pieno – commenta la vicesindaca di San Giuliano Terme con delega alla cultura Lucia Scatena -. Pino Biggi è stato un grande pittore, un grande artista in generale, e ringrazio per questa iniziativa la figlia Elena e la famiglia: spero che la cittadinanza raccolga l’invito a visitare la sua casa, che è stato anche teatro delle sue creazioni, centro del suo lavoro. È giusto che il territorio conosca gli artisti che ha ospitato, per breve o per lungo tempo non importa: quel che importa è il segno che hanno lasciato e nostro compito ritengo sia quello di ravvivare questo segno, facendolo conoscere alle persone nella sua essenza più pura”.


“È un privilegio per la nostra amministrazione dare la possibilità al pubblico di entrare in contatto con le opere di un artista importante che ha vissuto qui a lungo – conclude il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio -. Ringrazio la famiglia e tutti coloro che hanno lavorato a questa iniziativa, che sosteniamo con convinzione”.


Cenni biografici. Pino Biggi (Fossola di Carrara, 7 aprile 1930 – Arena Metato, 11 giugno 2019), figura originale nel panorama culturale italiano, pittore con una produzione ininterrotta fra 1950 e 2015, è stato anche poeta e scrittore. Ha cominciato a dipingere giovanissimo a ventitré anni, privilegiando sempre la pittura rispetto alle altre forme d’arte che ha coltivato, fra cui i racconti letterari, apprezzati dal poeta Umberto Saba, che ha tentato di promuoverli presso diversi editori. La sua produzione pittorica può essere divisa in cinque periodi caratterizzati dal prevalere di cinque diversi temi iconografici: figure femminili, stanze, carioca (strutture curvilinee e prospettive dinamiche al limite dell’astrazione), il grembo della Madonna, panneggi.   Sulla sua produzione pittorica sono state realizzate: – Una tesi di laurea dell’Accademia di Brera, studente Maria Paola Pedetta, sotto la guida del professor Tommaso Trini Castelli. – Un’esposizione antologica della sua produzione realizzata dal Comune di Pietrasanta, Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta 18 aprile – 10 maggio 1998.  – Due cataloghi con la produzione pittorica: “Pino Biggi, un post antico”, testi a cura di Tommaso Trini, Comune di Pietrasanta, Titania Editrice, Lucca, 1998. “Pino Biggi”, a cura di Maurizio Vanni, Mazzotta, Milano, 2002. Quest’ultimo catalogo, ancora in vendita (https://www.amazon.it/Biggi-Ediz-illustrataTommaso-Trini/dp/882021556X), è articolato in due sezioni: presenta un’antologia di dipinti di Pino Biggi e una breve raccolta di suoi racconti, scritti negli anni Cinquanta, facenti parte della raccolta dal titolo “Novelle quasi fiabe” (titolo coniato da Umberto Saba).