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Mestieri a rischio estinzione: la santacrocese Nkey rilancia un progetto europeo per valorizzazione e salvaguardia del mondo artigiano attraverso la tecnologia

Scongiurare la scomparsa della figura dell’artigiano, dei vecchi mestieri ma anche del prezioso patrimonio culturale del nostro Paese cercando un solido alleato nella tecnologia. E’ l’obiettivo – ma soprattutto il concreto impegno – dell’azienda informatica santacrocese Nkey che, anche per contrastare gli effetti economici provocati dalla pandemia, sta coinvolgendo realtà artigiane locali nel progetto Erasmus+ ArITsan.

Finanziato da fondi europei, ArITsan nasce da una riflessione dell’associazione rumena capofila, ProXpert, sulla precarietà del settore artigiano europeo che, ad ogni latitudine senza eccezione alcuna, sta attraversando una fase di elevata criticità. Un progetto ampio, a cui partecipano sette partner europei (oltre Italia e Romania anche Malta, Regno Unito, Polonia, Portogallo e Spagna) che mira a promuovere l’alfabetizzazione imprenditoriale e nuovi approcci educativi all’informatica e al digitale pensati appositamente per artigiani senior. Del resto l’eredità culturale di ogni paese, primo fra tutti l’Italia, non può prescindere dal prezioso patrimonio artistico custodito dagli artigiani più anziani che, inevitabilmente, stanno da tempo facendo i conti con un modello di imprenditoria sempre più informatizzato e digitale che, senza un’adeguata guida, rischia di confinarli ai margini del mondo imprenditoriale costringendoli a chiudere i battenti e a disperdere il loro prezioso patrimonio culturale e artigianale. Ecco che proprio partendo da questi presupposti, Carla Sabatini, una dei quattro soci fondatori della santacrocese Nkey nonché membro di presidenza CNA Pisa area cuoio, ha preso le redini del coordinamento del team italiano individuando un target di artigiani senior che possieda solide competenze artigianali ma non adeguate competenze ITC. In questo modo, contando sull’appoggio e il contributo di Cna Pisa e della sua agenzia formativa Copernico, ha promosso la loro partecipazione ad attività educative volte a migliorare le competenze informatiche e digitali, spiegando altresì il potenziale dell’e-commerce e del variegato patrimonio “unito nella diversità” dell’Unione Europea.

Un maestro d’ascia, uno scultore d’arte sacra ma anche un artigiano della conceria e un riparatore di strumenti vintage: questi i primi mestieri incontrati e coinvolti per capire da vicino le necessità e le opportunità da offrire a queste figure con l’obiettivo di non disperdere il prezioso patrimonio dell’artigianato artistico toscano e per sostenere le loro attività.

“Data la storia dell’artigianato italiano e la ricchezza della tradizione artigiana presente proprio qui, nella nostra zona del cuoio, mi sono subito state chiare le opportunità che può offrire un progetto come ArITsan che ci permetterà di lavorare per il territorio portando alla luce le reali difficoltà dei nostri artigiani. Ringrazio Barbara Carli, direttrice esecutiva di Cna Pisa e Valentina Cesaretti responsabile agenzia formativa Copernico per il prezioso contributo offertoci. Il nostro team è partito dal settore più locale, quello conciario, per raccontare la storia di Enrico Volterrani, titolare della conceria Prima Pelle, poi è stata la volta dell’artigiano lucchese Martino Landi, scultore di arte sacra e del livornese Fulvio Pacitto, l’ultimo maestro d’ascia che ha fatto del legno il suo lavoro e la sua vita. Infine, sempre a Livorno, abbiamo incontrato Gian Luigi Cirelli, uno dei pochissimi riparatori di strumenti musicali elettrici vintage rimasti in Italia. Dall’incontro con queste figure abbiamo potuto capire le reali mancanze e necessità dei nostri artigiani e da qui ripartiamo, attraverso ArITsan, con l’obiettivo di salvaguardare e tutelare le loro attività e la nostra tradizione dell’artigianato artistico italiano” interviene Carla Sabatini.

“Spesso la debolezza dell’artigiano sta nella difficoltà di proporsi in un mercato in continuo cambiamento, nel far riconoscere il proprio valore e nel passare il proprio sapere. Utilizzare il digitale, per trasmettere l’importanza del talento delle proprie mani può dare un contributo tangibile per salvare le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia” commenta Elisa Scardigli presidente di Zona Area Cuoio.

A concludere Valentina Cesaretti, responsabile agenzia formativa Copernico: “In questi ultimi anni, anche a causa della pandemia che ha completamente cambiato il modo di fare acquisti, abbiamo compreso sempre più la necessità per il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa di strutturare nuove modalità di approccio al cliente nella vendita. Non basta più la qualità artigianale, per essere attrattivi. Oggi è necessario utilizzare nuovi strumenti digitali e sviluppare determinate competenze informatiche per raggiungere potenziali clienti ed essere attrattivi. Proprio per questo CNA e l’Agenzia Copernico hanno puntato molto a strutturare percorsi di consulenza e formazione in tale ambito, cercando di offrire alle aziende strumenti di promozione e marketing altamente innovativi. L’idea è quella di continuare su questa strada, aprendoci anche al confronto con altri partner ed esperienze europee”