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La protesta delle donne di Santa Luce contro la repressione del governo iraniano

Le donne del Comune di Santa Luce, ieri mattina, si sono tagliate ciocche di capelli in segno di protesta contro la durissima repressione che il governo iraniano sta attuando nelle piazze, dove dilaga la protesta in nome della giustizia e della libertà, dopo la terribile uccisione di Mahsa Amini. Con il fine di dare un segnale ancor più forte, per tagliarsi le ciocche hanno scelto un luogo simbolico: la panchina rossa contro la violenza sulle donne,

posta davanti all’ingresso del municipio, sulla quale sono state depositate le rose fatte a mano dalle componenti dell’associazione “Impara l’arte e mettila da parte” di Pieve di Santa Luce. Rivolte di spalle, le donne del Comune di Santa Luce, assieme al Sindaco Giamila Carli, si sono tagliate le ciocche di capelli ripetendo il gesto di Hadith Najafi, anche lei uccisa barbaramente.
Le ciocche saranno inserite in una busta, la stessa busta che conterrà la lettera indirizzata all’ambasciatore iraniano in Italia, Hamid Bayat. Ecco il testo:

Eccellenza,
come amministratrici, dipendenti e donne del Comune di Santa Luce (Provincia di Pisa) scriviamo in relazione alla rivolta che il popolo iraniano sta portando avanti, contro l’oppressione vigente nel suo Paese.
Dopo il brutale assassinio della giovane Masha Amini e i sei colpi che hanno fermato il cuore dell’attivista ventenne Hadis Najaf, esprimiamo il nostro più forte grido di dolore nei confronti del governo che lei rappresenta, per la violenza con cui reprime il desiderio di libertà delle giovani generazioni. Soprattutto delle donne iraniane, che ormai vedono nel velo il simbolo di una loro arcaica e ingiustificata sottomissione agli uomini, che non intendono più tollerare.

Ambasciatore Hamid Bayat,
nessun dio può imporre di maltrattare e sottomettere le donne, perché questo atteggiamento equivale a disprezzare il suo senso di amore e giustizia. Questa falsa convinzione è invece opera di uomini violenti, che tradiscono i precetti religiosi solo per acquisire e conservare privilegi. Per questo motivo – e per l’amicizia che lega il popolo iraniano a quello italiano – le chiediamo di riportare al suo Governo la richiesta di pacificazione e ascolto della domanda di libertà e parità, per cui si stanno battendo le migliori donne e i migliori uomini iraniani.
La ringraziamo dell’ascolto.

Le donne di Santa Luce
Santa Luce (PI) 11.10.202