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Resta gratuito l’accesso alle “Secche della Meloria”: la soddisfazione di confcommercio

“Le Secche della Meloria costituiscono un patrimonio che deve restare libero e fruibile per tutti e il mantenimento della gratuità per l’accesso a questo luogo di straordinario interesse storico e naturalistico è una scelta di assoluto buon senso”. Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta con soddisfazione la mozione approvata in Consiglio regionale che scongiura l’introduzione di un ticket per l’ingresso all’area marina protetta delle Secche della Meloria.

“Ringraziamo la Regione, e in particolare il consigliere Gazzetti, per aver sostenuto questa battaglia. Non è con l’introduzione di nuove tasse e balzelli che si tutelano i nostri tesori paesaggistici, storici e artistici, a maggior ragione in questo momento così delicato per l’economia del Paese. La Meloria è un sito inserito in un eccezionale contesto ambientale che abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio e dobbiamo promuovere la sua fruizione ordinata e rispettosa delle regole da parte dei tanti turisti e visitatori che la frequentano ogni anno, specialmente nella stagione estiva. La gratuità per l’accesso alle Secche deve restare un punto fermo e diciamo fermamente no ad ogni ipotesi di contributo economico per chi ne fruisce”.

“Sosteniamo da sempre la libera fruizione delle Secche della Meloria, quindi ben venga la mozione approvata dalla Regione” afferma il presidente dei Porticcioli d’Arno Confcommercio Pisa Massimo Bacherotti. “Per le oltre 30 imprese di rimessaggio che rappresentiamo questo luogo costituisce un sito di straordinario interesse e vincolare il suo accesso al pagamento di un ticket finirebbe per impoverirne l’attrattività e penalizzare eccessivamente le nostre imprese. Chi sposa la vita in barca ne apprezza soprattutto il senso di libertà, trovare anche in mare burocrazia e tasse sarebbe un disincentivo allo sviluppo proprio della piccola nautica popolare, che al contrario avrebbe un grande bisogno di incentivi e sostegni e non di ulteriori zavorre”.