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“Più concorsi meno gare, perché vinca il progetto migliore”, l’operazione culturale dell’Ordine degli Architetti di Pisa per sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni

C’è una piccola rivoluzione culturale che l’Ordine degli Architetti di Pisa intende portare dentro le pubbliche amministrazioni (e non solo) con l’obiettivo di creare percorsi virtuosi e meritocratici con ricadute positive nel tessuto economico e sociale e, naturalmente, nella qualità dell’architettura dei luoghi. Modello di questo nuovo paradigma è il concorso, pubblicato sul sito  https://www.matteoremaggi.it/ il 17 ottobre con scadenza il primo dicembre, per la realizzazione di una piscina terapeutica per disabili nel Centro Remaggi a Cascina.

Del concorso e delle ragioni su cui si incardina si è parlato questa mattina a margine della manifestazione “Tre Giorni in Ordine” organizzata dall’Ordine degli Architetti di Pisa negli Arsenali Repubblicani fino a venerdì 4 novembre

Perché un concorso? “Perché – spiega l’architetto Gabriele Cei, responsabile ONSAI osservatorio nazionale servizi architettura ingegneria e responsabile del settore bandi e concorsi per l’Ordine degli Architetti di Pisa – se la qualità della vita si lega alla qualità dell’architettura e una buona architettura nasce da buoni progetti, allora è fondamentale servirsi di questo strumento, che è ancora molto poco utilizzato dalle PA e generalmente sostituito da procedure come affidamenti diretti o gare di progettazione”. “Se è vero che esse – spiega ancora Cei – prevedono un iter più veloce, non garantiscono tuttavia sulla qualità dei progetti. La procedura del concorso, invece, non prevedendo requisiti di fatturato o curricula importanti, perché avviene in forma anonima, è aperto a tutti ed è focalizzato sul progetto, presenta maggiori garanzie in termini di qualità, un aspetto che oggi è assolutamente imprescindibile nelle nostre città”. 

“Per questo motivo – prosegue l’architetto Cei -, tramite il Consiglio Nazionale sono stati sviluppati dei bandi-tipo messi a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni che possono anche usufruire di una piattaforma sulla quale pubblicare il bando, rispondere ai quesiti e gestire in pratica tutte le fasi del concorso”. In controtendenza, quindi, rispetto alla ‘scarsa propensione al progetto’ degli enti locali, va il concorso per la piscina terapeutica del Remaggi di Cascina.

Il concorso nasce dalla collaborazione concreta tra l’Ordine degli Architetti di Pisa e la struttura gestita dall’APSP Remaggi del Comune di Cascina e rappresenta un momento di crescita della cultura collettiva sui temi dell’architettura e della trasformazione delle realtà urbane e territoriali. Come spiega Patrizia Bongiovanni, presidente dell’Ordine degli Architetti di Pisa, “La nostra collaborazione con le PA e non solo è l’occasione migliore per individuare e scegliere i progettisti, stimolando al tempo stesso la committenza verso un ruolo attivo nella ricerca del miglioramento della qualità degli interventi pubblici”.

Entrando nei dettagli del concorso per la piscina del Centro Remaggi, esso prevede una procedura aperta in unico grado, “con affidamento delle fasi successive della progettazione e della direzione dei lavori, con la garanzia che – spiega ancora l’architetto Gabriele Cei – ai primi tre concorrenti verrà corrisposto un premio adeguato alle prestazioni richieste”.

“Si tratta di una collaborazione inedita per il nostro Comune – evidenzia il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti -. Questo tipo di iter dà l’opportunità di un maggior livello di condivisione, avvicinando un ente come il Remaggi agli specialisti della progettazione. Un percorso che può far crescere la qualità dell’intervento e che potremmo anche decidere di rinnovare per altri programmi di rinnovamento o rigenerazione a Cascina. La chiusura del periodo pandemico ci porta a rivedere prassi consolidate anche nell’ambito progettuale e questo può portare a utilizzare meglio le competenze e le risorse del nostro territorio”.

 Sono intervenuti anche il presidente del Centro Remaggi, Giuseppe Cecchi, e l’assessore al Sociale del Comune di Cascina, Giulia Guainai. 

“Siamo contenti del percorso avviato dal “Remaggi” per la progettazione dell’intervento e della scelta di aver puntato su un concorso d’idee – aggiunge il presidente della Società della Salute della Zona Pisana Sergio Di Maio, sindaco di San Giuliano Terme -; confermo che la SdS ha scelto di puntare su questo intervento che va a colmare una lacuna nella rete dei servizi zonali con una struttura di qualità gestita da un soggetto di comprovata competenza con il “Remaggi” dato che oggi per accedere a un servizio simile i cittadini dei nostri territori sono costretti a spostarsi a Fornacette o, addirittura, a Rosignano. Proprio per questo, seguendo un principio di rotazione, abbiamo scelto di destinare a questo progetto tutti i fondi regionali che ci arriveranno per interventi in conto investimenti: si tratta, infatti, di un servizio che va a beneficio di tutti i cittadini dei comuni della Zona Pisana”.