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Sanità, Fratelli d’Italia: “Non più soldi, ma più organizzazione e programmazione”

 “Sanità e salute? Non è soltanto una questione di soldi! E’ necessario spendere meglio attraverso una seria programmazione, organizzazione, formazione ed un diverso governo della sanità”. Lo hanno ribadito il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, e Francesco Torselli, capogruppo in Consiglio Regionale, durante la seconda edizione degli Stati Generali della Salute in Toscana organizzata da Fratelli d’Italia a Pisa.
Nelle scorse settimane e mesi, i consiglieri di Fratelli d’Italia si sono confrontati con i rappresentanti dei medici, degli infermieri e delle professioni sanitarie provando ad elaborare una serie di proposte di riforma. La seconda edizione degli Stati Generali della Salute di Fratelli d’Italia ha, quindi, avuto lo scopo di discutere con il mondo della Salute Regionale le proposte elaborate, traendo ulteriori considerazioni e spunti.
Presenti il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il sindaco di Pisa Michele Conti, il membro del Comitato di indirizzo e controllo dell’Agenzia regionale Sanità e Amministratore unico delle Farmacie comunali di Pisa Andrea Porcaro D’Ambrosio, il Coordinatore infermieristico Aoup e membro del Dipartimento nazionale di sanità Fdi Antonella Scocca, il responsabile provinciale Pisa del Dipartimento sanità Fdi Daniele Pezzati, la capogruppo Fdi in Consiglio comunale a Pisa Giulia Gambini.

“Un impegno forte e concreto per la sanità pubblica – dichiara il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato -. Per il 2023 sono stati stanziati per il Fondo sanitario nazionale ulteriori 2 miliardi e 150 milioni di euro e per il 2024 altri 2,3 miliardi, in due anni quindi 4,5 miliardi segno tangibile dell’investimento che il Governo Meloni ed il ministro Schillaci fanno per la sanità. Questo difficile periodo storico ha fatto emergere tutte le criticità del nostro sistema sanitario adesso serve trovare le opportune soluzioni. Va potenziata e migliorata l’assistenza territoriale, dobbiamo invertire la tendenza rispetto ad una destrutturazione dell’assistenza legata agli ospedali pubblici, così come il definanziamento di 37 miliardi che si è registrato negli anni antecedenti al Covid. Stiamo affrontando tutte queste situazioni e già si vedono i primi investimenti, ad esempio, 200 milioni in più per i medici dell’emergenza/urgenza”.

“Proponiamo di inserire nella formazione di tutti i medici specializzandi un percorso all’interno dei Pronto soccorso, formazione che al momento è svolta soltanto da quei medici specializzandi che scelgono l’emergenza/urgenza noi, invece, chiediamo che la facciano tutti. Accade in quasi tutti i Paesi occidentali ma non in Italia – spiega Petrucci – Potremmo così recuperare nei Pronto soccorso della Toscana 2000 medici di supporto a quelli strutturati. Si tratterebbe di una riforma dal costo contenuto, 1 milione e 200mila euro, e rispetto al costo complessivo della sanità toscana, ben 8 miliardi, riteniamo che sia una spesa che debba essere presa in considerazione”.
“Il nostro obiettivo è riportare la parola meritocrazia all’interno della sanità regionale, visto che i risultati degli ultimi anni parlano di un buco di bilancio di oltre mezzo miliardo. Una sanità che troppo spesso parla più di soldi che mancano che non di iniziative medico-sanitarie -sottolinea Torselli- La meritocrazia la si riporta sostituendo la figura monocratica del direttore generale con un collegio composto dal direttore generale, assieme al direttore sanitario e direttore amministrativo, creando ossia un organo di vigilanza all’interno della quale stia la politica, la sanità e gli operatori. Soltanto attraverso la vigilanza può esistere la meritocrazia”.