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Arte protagonista a Pontedera con Enzo Fiore e Park Eun Sun

Enzo Fiore e Park Eun Sun, arte protagonista a Pontedera
Luce sull’arte. Nella convinzione che la cultura sia un motore di sviluppo fondamentale per la crescita di un territorio.L’evento “Natale ad Arte”, inaugurato a fine dicembre, fa parte del progetto Arte per non Dormire
• Pontedera ed oltre XXI secolo, che ormai contraddistingue da anni la città della Valdera, per la regia di Alberto Bartalini. Arte che sarà protagonista fino a Pasqua 2023 e che accompagnerà chi visiterà Pontedera in un
viaggio particolare, emozionante e pieno di suggestioni.
Il programma dell’evento, promosso da Comune di Pontedera, Fondazione per la Cultura Ponte- dera, con il patrocinio della Regione Toscana, prevede un percorso ampio grazie anche alla preziosa collaborazione del main sponsor Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina, già protagonista
indiscusso del panorama artistico del territorio con la collaborazione al Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli.
Sono due le installazioni da vivere:


ENZO FIORE – “Appropriazione” al PALP Palazzo Pretorio – Piazza Curtatone e Montanara. È dalla natura che l’artista Enzo Fiore attinge per dare forma al suo estro creativo: radici, muschio, ramoscelli, foglie, terra, pietre e insetti sono gli elementi dominanti e imprescindibili delle sue
composizioni. Ciò che ad un primo sguardo può sembrare un agglomerato materico di pigmenti sirivela, sotto un esame più attento e ravvicinato, un micro-mondo di organici dettagli che raccontano il mondo naturale che ci circonda e da cui inevitabilmente dipendiamo.
L’idioma compositivo dell’artista è senza fine, non ha inizio né condizione di termine, bensì un costante e persistente ciclo continuo dove uomo, materia, natura, vita e morte insistono in un’attrazione fatale nella quale la rinuncia pare aver perso l’equilibrio.

La formazione accademica di Fiore non tradisce nella serie delle Appropriazioni: con estrema deferenza l’artista impiega la sua tavolozza terrosa e organica per reinterpretare i dipinti del passato,
imprimendo alla loro dimensione iconica un’estensione di fascino atemporale.In questa mostra, diretta da Alberto Bartalini, l’icona originale di cui si è appropriato l’artista è affiancata da una riproduzione su “Affresco Digitale”, una innovativa tecnica che utilizza immagini
trasferite in questa occasione su intonaco, prodotte da Giannoni&Santoni.
Dalle “Pietà” alla “Lezione di anatomia del dottor Tulp” di Rembrandt, Enzo Fiore mette in scena una serie di “appropriazioni” di opere divenute icone dell’umanità, reinterpretandole e trasponendole nella contemporaneità, attraverso il tema mistico-religioso e quello della morte.


La caducità, infatti, è “parte attiva” dell’intera produzione artistica di Enzo Fiore, senza il qualetutto non avrebbe origine; tuttavia egli non si concentra solo sulla transitorietà, ma assapora il gusto dell’immaginifico riportando in vita ciò che pare aver terminato il viaggio. La materia organica si trasforma e ritraccia impeccabilmente i grandi capolavori dell’arte classica
per rivelare la consapevolezza della contemporaneità che tali opere mantengono nelle verità dichiarate e necessarie per l’Arte come rappresentazione della vita.L’idea della materia come vitalità ciclica del sistema naturale, in cui domina l’energia del suo continuo trasformarsi in altro, rappresenta la potenza espressiva dell’arte contemporanea, verso la co-stante tensione e la continua ricerca, di nuovi materiali, nuove espressioni, nuovi dialoghi. Nelle sue opere soggetto e materia si fondono, le tele si tingono di tonalità terrose e avvolgenti, i colori essenziali e pungenti tratteggiano volti di personaggi, appartenenti al mondo dell’arte, da
Frida Kahlo a Keith Haring. Nelle sue sculture, invece, linea guida diventa l’elemento vegetale come la radice che sinuosamente si doma e modella seguendo le forme del corpo che l’artista vuole creare, si innerva diventando quasi espressione anatomica.