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FIMMG Pisa: le nuove norme regionali sui trasporti e gli obblighi telematici sono discriminatori

“Le nuove norme sulla prescrizione dei trasporti sanitari decise dalla Regione Toscana stanno creando forti ostacoli ai pazienti non deambulanti, specialmente a quelli da soli e senza rete familiare, perché prevedono che le prescrizioni possano avvenire esclusivamente in forma telematica”, lo denuncia Luca Puccetti, segretario provinciale di FIMMG (federazione Italiana Medici di Medicina Generale).

Puccetti descrive i disagi di medici e pazienti: “Moltissimi anziani, che sono i cittadini che più spesso necessitano del trasporto sanitario, non avendo il computer, internet o accesso alla posta elettronica, sono costretti a rivolgersi a terzi per ottenere la prescrizione telematica del medico. Tutto questo avviene con gravi disagi e dubbi profili di legittimità essendo essi costretti a rivelare la propria condizione di salute, fatto che rende ancora più penosa la percezione della mancanza di autonomia e ne aggrava la condizione psicologica”.

Nel frattempo, anche all’Ordine dei Medici di Pisa arrivano numerose le proteste di cittadini a causa delle difficoltà incontrate nel poter fruire della prestazione. “Viene segnalata in particolare – spiega il segretario di FIMMG – una forte riduzione dei trasporti sanitari a carico del SSR. Questo non è certo dovuto a un cambio delle prescrizioni da parte del medico di medicina generale, ma alle difficoltà nell’usufruire delle prescrizioni telematiche fatte dal medico proprio per le barriere menzionate”.

I medici di Fimmg Pisa, attraverso il loro segretario Luca Puccetti, segnalano inoltre il ritardo, “da parte delle strutture sanitarie, nell’attuare quanto prevede la normativa regionale che identifica nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate i prescrittori di trasporti sanitari ripetuti per effettuare cicli di visite o terapie, come ad esempio per la dialisi”. “A fronte di tali bisogni – spiega – il medico di medicina generale, che può prescrivere solo ‘primi trasporti singoli’, deve indirizzare l’assistito a rivolgersi alle strutture che devono effettuare i cicli di prestazioni diagnostiche o terapeutiche per ottenere le prescrizioni dei relativi trasporti. È chiaro che questo accentua le difficoltà per i cittadini”.

Per Fimmg è inoltre “inaccettabile la ventilata pretesa che le residuali richieste di trasporto redatte a mano dal medico, a seguito di una visita domiciliare o di un malfunzionamento del sistema infotelematico, debbano essere segnalate da parte dello stesso prescrittore affinché siano preventivamente autorizzate dalle direzioni delle varie zone”.  “Le nuove norme sui trasporti sanitari – commenta infine il segretario di FIMMG Pisa – si sono rivelate discriminatorie e limitative per i cittadini, specialmente per i più fragili; occorre pertanto un radicale ripensamento della materia che parta da un confronto preliminare con tutti i soggetti interessati: solo così è possibile garantire le prestazioni con percorsi semplici e fruibili da tutti coloro che ne hanno bisogno e diritto. Già in ottobre avevamo messo in guardia sugli effetti potenzialmente distorsivi delle nuove norme sui trasporti sanitari, purtroppo siamo stati inascoltati e questi sono i risultati. Lo strumento infotelematico deve rappresentare una possibilità in più, non diventare l’unica modalità di accesso ai servizi”.