Physical Address

304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124

Il S.I.U.L.P.-PISA non è più solo nel dire NO alla realizzazione di un CPR in Toscana

Anche la Caritas Toscana, attraverso il suo portavoce Marcello SUPPRESSA ritiene la realizzazione di un CPR in Toscana la risposta meno risolutiva ai problemi legati all’immigrazione, come del resto aveva fatto già il SIULP PISA in precedenza ed in tante circostanze, ad esempio dopo le affermazioni fatte dall’ex prefetto di Firenze VALENTI durante la conferenza regionale autorità di pubblica sicurezza, esprimendo forti perplessità circa l’utilità di quella realizzazione.

Ed ancor prima nei confronti di Raffaella BONSANGUE vice sindaco di Pisa quando il SIULP-PISA, dopo averla ringraziata pubblicamente  per alcune sue posizioni a sostegno delle nostre tesi in tema di investimento sugli organici, sull’istituzione di un osservatorio permanente sulla sicurezza, sugli aspetti contrattuali, ne prendeva le distanze (anche nei confronti di alcune OO.SS. della Polizia) relativamente alla realizzazione di un CPR in Toscana, di piccole dimensioni, propagandato come un modo per accelerare le espulsioni.

Il nostro -continua ViTO GIANGRECO Segretario Provinciale del SIULP-PISA-, non era allora un semplice disappunto ma una posizione ferma e volta a sostenere tutta la nostra contrarietà alla luce di ragioni oggettive, organizzative, funzionali e normative, tenendoci lontani dalla politica e che oggi, a seguito della posizione netta dell’organismo pastorale come quello della CARITAS Toscana e di altre associazioni, non è più solitaria e che ci consente di ribadire  con forza che i CPR, a nostro avviso, appaiano come uno degli aspetti più significativi del fallimento alla lotta all’immigrazione clandestina e al contrasto alla illegalità. 

Le risorse economiche ed umane che potrebbero essere impiegate in un nascituro CPR toscana che teoricamente dovrebbe accogliere 50 unità provenienti dalla sola regione Toscana escludendo le provenienze da altre regioni, in netto contrasto con la normativa di riferimento, rappresentano, ad avviso del SIULP PISA, un modo per non affrontare e governare il problema che necessita di politiche diverse  sui flussi migratori, a meno che non si voglia trasformare questo nascituro CPR Toscana in un ulteriore contenitore -come quelli già esistenti-  con un sovraffollamento destinato inevitabilmente a produrre maggiori rischi per la sicurezza e violazioni delle convenzioni internazionali.

Un aggravio -continua il Segretario del SIULP-PISA- di impiego di personale (esercito, guardia di finanza, polizia e carabinieri) con funzioni di controllo del perimetro esterno, per servizio di riconoscimento, vigilanza, amministrazione, scorte, e per compiti di controllo e antisommossa, che inevitabilmente finirà con l’essere distolto dalla preminente azione del controllo del territorio, dai servizi di ordine pubblico specie in un contesto come quello che stiamo vivendo.

Il SIULP-PISA si dichiara apertamente a fianco della Caritas e di tutti coloro che hanno a cuore la soluzione vera al problema; soluzione che non può non tenere conto di accordi bilaterali con i paesi interessati, soluzione che deve avvalersi di espulsioni veloci piuttosto che di strutture di trattenimento che da provvisori potrebbero diventare permanenti ed ancora soluzioni e politiche di sviluppo che tengano conto dell’inserimento sociale e della legalità.

Tra non molto inizierà l’onda lunga della campagna elettorale per amministrare Pisa e il tema sicurezza sarà, speriamo, al centro dell’agenda politica e allora vedremo se i politici impegnati, a prescindere dalla colorazione partitica, vorranno affrontare tale delicata questione oppure anche tra di loro prevarrà il sentimento comune “Speriamo che il CPR si faccia in altra località”. 

Il Segretario Generale Provinciale S.I.U.L.P.-PISA ViTO GIANGRECO