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Confcommercio Pisa, “Basta precarietà, per salvare i balneari serve una soluzione strutturale”

“La proroga di un anno sulle concessioni balneari non serve a niente, se non a prolungare l’agonia di un intero settore e di migliaia di aziende dell’indotto. Serve una soluzione strutturale che garantisca un futuro alle imprese della balneazione”. Con queste parole il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta l’annullamento da parte del Consiglio di Stato del Decreto di proroga al 31 dicembre 2024 le concessioni in scadenza il 31 dicembre di quest’anno. “Non capiamo questa ostinazione da parte del governo: la proroga di un anno è una norma precaria che va incontro solo ed esclusivamente alle amministrazioni comunali, che alle attuali condizioni non possono essere in grado di predisporre i bandi per le concessioni in pochi mesi. Gli imprenditori non hanno bisogno di norme pasticciate e frettolose, ma di una legge strutturale e definitiva”.

“Ci aspettiamo che il governo affronti con senso di responsabilità la questione, per la tutela di una categoria che garantisce migliaia di posti di lavoro, un modello di balneazione attrezzata che rappresenta un vero fiore all’occhiello del Litorale pisano, costituito da decine di famiglie di onesti lavoratori che rischiano di perdere la propria attività”.

“Ci troviamo purtroppo ad assistere a un divenire di situazioni che non ci permettono di sapere cosa sarà del nostro futuro” l’amaro commento del presidente Sib Confcommercio Pisa Fabrizio Fontani. “Questo accavallamento di sentenze sta provocando un vero cortocircuito, il governo non si sta rendendo conto dell’importanza che il settore turistico, e in particolare quello balneare, rivestono per il Paese. Certa politica e certa stampa continuano inoltre ad additare la nostra categoria come privilegiata, ma non si capisce che in gioco non c’è solo il futuro di titolari e gestori e stabilimenti, ma anche di quelle imprese dell’indotto che forniscono attrezzature, arredi, impianti e materiale per l’edizilia che potrebbero chiudere a breve vista la precarietà e l’incertezza del futuro”.

“In questo momento” auspica Fontani “la migliore ipotesi sarebbe la reintroduzione della Legge Centinaio che prevedeva una proroga delle concessioni al 2033”.