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Da Peccioli alle passerelle: Camilla Pietroni rielabora lo streetwear anni ‘90

Vestiti oversize presi in prestito alla cultura hip-hop, ispirati alla sottocultura delle carceri americane, abiti no gender dalle linee pulite e minimal realizzati con tessuti in jersey, denim e gabardina. Lo streetwear anni ’90 rivive oggi grazie all’idea di una giovane fashion designer di Peccioli, Camilla Pietroni, 23 annilaureata in Fashion Design all’Istituto Modartech, Scuola di alta formazione con sede a Pontedera e collaborazioni attive nei principali distretti del Made in Italy.

Per il suo progetto di tesi Camilla ha studiato il look delle carceri USA. E ha chiamato la sua collezione “Mindfulness”, apparentemente in contrasto con questa ispirazione, per invitare ad avere un approccio non giudicante verso chi devia. “L’ispirazione mi è venuta dalla rappresentazione dei detenuti delle carceri americane, che vestono con abiti oversize, senza particolari elementi distintivi. Ho deciso di chiamare questa collezione Mindfulness, che rappresenta una forma di meditazione dove l’attenzione è focalizzata sul presente in modo non giudicante – spiega Camilla. – Ho ritenuto che quest’ultimo punto fosse fondamentale. Mi sono infatti documentata sulle storie di molti detenuti e, in tanti casi, appare evidente che queste persone si trovano in carcere perché hanno commesso sì degli sbagli, dettati però dalla mancanza, nelle loro vite, di figure in grado di guidarli, di spiegare loro cosa fosse giusto o sbagliato”.

Il progetto di tesi di Camilla Pietroni deriva infatti da una commistione tra la moda e un particolare microcosmo degli Usa: quello delle strutture carcerarie, dove i vestiti erano larghi perché ai detenuti venivano tolti per prevenzione lacci dalle scarpe, cinture dai pantaloni e, a volte, perfino gli elastici dalla biancheria. Lo stile è il tipico streetwear, esaltato dall’estrema cura dei dettagli e dei ricami handmade presenti su ogni capo di abbigliamento, ma opportunamente celati per non essere troppo appariscenti. “Ho realizzato una collezione che potesse realmente essere indossata, senza troppe stravaganze o eccessi, ma puntando principalmente sulla comodità”, racconta Camilla Pietroni.

Dopo una prima esperienza di collaborazione con Scervino nell’ambito della ricerca tessuto per l’ufficio stile, oggi Camilla lavora per un’importante azienda del territorio che si occupa del recupero delle pelli per il distretto di Scandicci. “Mi occupo dello sviluppo del prodotto e lavoro a stretto contatto con i designer emergenti – conclude – Il mio sogno è quello di sviluppare esperienze che mi possano portare ad approdare un giorno in una maison e affermarmi come fashion designer, contribuendo allo sviluppo delle nuove collezioni”.