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Il comitato della zona di via Garibaldi di Pisa fa chiarezza su alcuni punti del comunicato dell’8 giugno sulla cementificazione illecita dell’Area Verde SQ1 dell’Ist. Matteotti

I cittadini che hanno denunciato l’intervento edificatorio in via Garibaldi, nell’area del Matteotti, sono un Comitato per la Legalità e non un “Comitato contro la palestra”.
Infatti la questione che è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica non attiene alla generica in condivisione della nuova iniziativa costruttiva ma al fatto che essa risulta in contrasto con la normativa urbanistica comunale, che qualifica l’area di via Garibaldi come satura e non edificabile.
A quanto consta al Comitato, la Provincia ed il Comune, non solo hanno omesso di applicare la disciplina urbanistica della zona che vieta l’implementazione costruttiva nell’area del Matteotti ma non hanno ritenuto di considerare, sotto il profilo dell’inopportunità di un suo incremento, lo stato di grave carico antropico che attanaglia la zona del Matteotti (USL, Ospedale del territorio, RSA, Scuole, G.d.F, etc.).
Dopo svariato tempo di inutile ricerca di una interlocuzione con le istituzioni locali, il Comitato prende atto della sopravvenuta disponibilità del Presidente della Provincia di “spiegare il progetto ai cittadini”, destinati a subire gli effetti dell’opera. L’esposto però è stato depositato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa per poter sottoporre all’indagine della autorità giudiziaria la fattibilità urbanistica di un’opera in un’area che la normativa tecnica comunale sottrae alla edificabilità. Quindi, il problema non è la comprensione del progetto ma la sua legittimità.

Nel rispetto dei fatti avvenuti, il Comitato fa presente che, nelle relazioni dettagliate sulle annose criticità ambientali e sanitarie della zona di via Garibaldi, inviate al Comune e alla Provincia, fra l’altro, aveva evidenziato che, data anche la concentrazione di “Insediamenti Sensibili” di pubblica utenza (Scuole, AUSL, Ospedale territoriale, Hospice, RSA, Guardia Medica etc.), l’Area Verde SQ1 costituisce uno strumento indispensabile di tutela della salute pubblica dei residenti e delle migliaia di utenti. Con accorata sensibilità aveva sottolineato che i giovani, alunni inclusi, oggi vengono precocemente colpiti anche da malattie respiratorie, statisticamente in aumento (pneumologo Dal Negro). Come pure, l’Area SQ1 costituisce un basilare strumento di prevenzione e di contrasto alla concentrazione dei virus odierni che, secondo gli esperti, si sono ripresentati negli ultimi anni a fasi troppo ravvicinate (e, a Pisa, ce lo fa presente il professor Falcone, osped. Cisanello). I residenti, quindi, non solo riconoscono la necessità degli alunni a poter disporre di una palestra ma si sono finora impegnati verbalmente e nei fatti a promuovere una costruzione che realizzi lo sviluppo sostenibile ambientale, sociale ed economico e che conferisca un assetto organizzato al territorio di insediamento.

Si sottolinea che l’iniziativa edificatoria denunciata sarebbe causa di traffico supplementare, di ulteriore incremento di smog, di inquinamento acustico, di CO2, di alta temperatura fonte anche di inquinanti secondari, di vulnerabilità socio-demografica, tutte emergenze pesantemente esacerbate dall’abbattimento già perpetrato di molti alberi di alto fusto e dalla scomparsa del suolo permeabile, che si auspica molto temporaneo per non causare la perdita dell’equilibrio dell’Ecosistema e dei suoi Servizi.

Pertanto la cementificazione sta comportando danni deleteri all’ambiente, alle persone e alle cose.
È una vita che si trascina fra rumori molesti e sonno interrotto, causa di terribili tachicardie, di malessere che toglie le energie, di disturbi che impediscono lo svolgimento delle attività quotidiane e del lavoro in smart working, che precludono la fruizione dei propri spazi aperti, dove non si respira che aria nociva e ulteriormente surriscaldata.
È sopravvivenza… non è vita se manca il rispetto dei diritti e della dignità delle persone.