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Confapi Pisa e del Tirreno insieme alla Caritas diocesana di Pisa per contrastare lo spreco alimentare, ieri la firma del protocollo al Comune di Cascina


L’associazione delle piccole e medie imprese e l’ente pastorale che promuove la carità si impegnano a collaborare per realizzare progetti finalizzati al sostegno della Cittadella della Solidarietà e alla rete di distribuzione di generi alimentari.

Ieri mattina Confapi Pisa e del Tirreno, l’associazione della piccola e media industria, e la Caritas diocesana di Pisa hanno sottoscritto un protocollo che disciplina la collaborazione per realizzare progetti finalizzati alla riduzione dello spreco alimentare, al sostegno della “Cittadella della Solidarietà – Emporio Caritas” e alla rete di distribuzione di generi alimentari.
La Conferenza stampa di presentazione si è svolta ieri mattina nella Sala del Consiglio Comunale del Comune di Cascina alla presenza dei rappresentanti dell’associazione, dell’ente pastorale e delle istituzioni. Sono intervenuti alla presentazione Michelangelo Betti, Sindaco del Comune di Cascina che ospita la presentazione e che ha giocato un ruolo determinante per la buona riuscita dell’iniziativa, Luigi Pino, Presidente Confapi Toscana e Confapi Pisa e del Tirreno, Don Emanuele Morelli, Direttore Caritas diocesana di Pisa.
“L’idea della realizzazione del protocollo” racconta Luigi Pino, Presidente Confapi Toscana e Confapi Pisa e del Tirreno, “nasce (anche) a fronte dell’esperienza di una nostra impresa associata del territorio cascinese, la Morgan4ship, che ci ha segnalato con dispiacere la difficoltà di redistribuzione di generi alimentari non utilizzati e prossimi alla scadenza. Alimenti che, in assenza di protocolli o particolari accordi, finiscono sprecati e considerati rifiuti. Questo, oltre ad essere un problema dal punto di vista della sostenibilità, lo è anche guardando al lato umano e caritatevole della questione.”
“Il protocollo che abbiamo promosso e realizzato è un win–to–win” continua Pino “e vuole costruire e regolamentare la relazione tra la nostra associazione, le nostre aziende associate del settore agro-alimentare e della logistica e la Caritas di Pisa, dando un contributo concreto alla “Cittadella della Solidarietà – Emporio Caritas” in una prima fase in termini di raccolta di alimenti, successivamente potremmo pensare anche a generi non alimentari, pensiamo ad esempio al settore manifatturiero e agli indumenti.”
Il protocollo, infatti, prevede che l’associazione di categoria promuova tra le proprie aziende la raccolta di generi alimentari prossimi alla scadenza da destinarsi alla “Cittadella della Solidarietà – Emporio Caritas”. La raccolta e il trasporto dei prodotti saranno gestiti da Caritas diocesana di Pisa nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di quelle inerenti le nostre conservazione dei prodotti.
Afferma Don Emanuele Morelli “Un segno importante che contrasta la cultura dello scarto, come la definisce Papa Francesco. Scartare cibo significa scartare persone. È scandaloso non accorgersi di quanto il cibo sia un bene prezioso e di come tanto bene vada a finire male. Inoltre recuperare il cibo e tutto ciò che altrimenti andrebbe sprecato per reimmeterlo nel circuito della solidarietà è un elemento importante della responsabilità sociale di un impresa. Siamo contenti della sensibilità di Confapi e delle imprese associate a questo tema. Auspichiamo che la scelta di Morgan4ship; possa essere imitata da altre aziende”.
“Si tratta di un protocollo importante, per obiettivo e per visione”, aggiunge Michelangelo Betti, Sindaco del Comune di Cascina. “Da un lato risulta evidente il fine solidaristico, che porta anche alla riduzione dello spreco alimentare, dall’altro c’è un aspetto non scontato: impresa, associazione d’impresa e mondo dell’associazionismo riescono a dialogare e trovare una modalità di impegno condiviso per un interesse generale della società. L’attenzione a chi è più in difficoltà. Come amministrazione comunale siamo lieti di questa condivisione e di aver potuto dare un nostro contributo per l’avvio di questo percorso. ”
Il Protocollo d’Intesa avrà validità di un anno dalla sottoscrizione e potrà essere prorogato di anno in anno, anche a seguito di una costante attività di monitoraggio, utile a analizzare l’attuazione del protocollo valutare le iniziative da realizzare, le attività in essere e definire le modalità di divulgazione dei risultati.