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Gestione locali ex PALP: il comunicato dei gruppi di minoranza dopo la discussione in Consiglio

Ieri in consiglio comunale si è discusso un ordine del giorno di Fratelli d’Italia sull’ipotesi di trasferire a Farmacie Comunali spa la gestione dei locali della ex Palp sul litorale pisano. In questa sede, secondo il dispositivo, farmacie comunali dovrebbe farsi carico della situazione critica di mancanza di servizi sociosanitari, dalla continuità assistenziale ai servizi domiciliari, supporto psicologico, servizi sociali, ambulatori multiprofessionali. Dovrebbe inoltre individuare i soggetti qualificati per la gestione dei servizi dell’emergenza urgenza.

Questa risposta, sottolinea la Vice presidente della 2ccp Ramalli, non solo non può rispondere ai bisogni di salute della popolazione specialmente in un territorio con necessità specifiche come quello del litorale ma rischia di minare alla base l’avviato percorso di progettazione di sanità territoriale basata sulle reti di prossimità e sull’integrazione socio sanitaria. Ricordiamo che la stessa amministrazione sta investendo sui progetti delle case di comunità, in particolare sullo spoke previsto sul litorale, per il quale sono stati intercettati 400 000 euro di fondi PNRR. Imbastire due servizi con lo stesso campo di operazione rischia di dirottare le energie umane e professionali, già in forte carenza, creando dispersione dei servizi e confusione per gli utenti. Serve invece investire prontamente, all’interno delle competenze proprie dell’amministrazione locale, su una sede idonea per restituire al litorale, secondo le normative vigenti, il servizio di emergenza urgenza e parallelamente continuare a partecipare alla radicale riforma della sanità territoriale.

“Con tutto il rispetto per il prezioso lavoro che Farmacie Comunali fa sul nostro territorio, ci chiediamo come si pensi di integrare la gestione dei servizi con quanto già esiste sul territorio e del sistema sociosanitario, primo tra tutti con il progetto ed i fondi già stanziati per la creazione della casa di Comunità spoke. Affrontare la questione dei servizi sul litorale senza una chiara strategia di integrazione è inopportuno e rischia di sprecare le poche risorse esistenti in nome di una autonomia che contraddice la necessità di integrare i servizi.
E’ singolare che non si colga la novità ed il potenziale innovativo del modello di amministrazione condivisa della Coprogrammazione e Coprogettazione che si sta facendo avanti in varie parti d’Italia che permette una collaborazione paritaria tra l’amministrazione ed il terzo settore e che per la situazione sul litorale bene si presterebbe. Sintomo grave di disinteresse ed isolamento il fatto che questa proposta venisse pubblicamente presentata in contemporanea la stessa mattina in cui proprio a Pisa si svolgeva un importante appuntamento, a cui la giunta non ha trovato il tempo di partecipare, che riuniva moltissime tra istituzioni locali, sanitarie e terzo settore sul tema e che approfondiva il modello dell’amministrazione condivisa per la gestione anche dei servizi socio-sanitari.” – afferma Paolo Martinelli capogruppo de La città delle Persone –

Questa proposta , chiarisce Sofia capogruppo di SU, si delinea in un quadro politico preoccupante per la sanità pubblica: quella che si sta per abbattere sulla Sanità pubblica è un vero taglio netto, una sforbiciata che sottrarrà preziose risorse a un settore che già da tempo non gode di buona salute e che ora rischia di collassare definitivamente, con il risultato che sempre più italiani saranno costretti a rivolgersi ai privati. Si prospettano tempi duri per gli operatori sanitari visto che con il Def 2023 la spesa sanitaria torna addirittura a scendere, con un taglio di 3 miliardi di euro e il finanziamento del sistema sanitario nazionale scende fino al 6,2% del Pil a partire dal 2025 e si ricorda come soltanto grazie al Terzo Settore, la tenuta sociale del nostro paese e del nostro territorio , ha tenuto in coesione sociale e salute. Se la soluzione ai mali è utilizzare l’agenda Meloni, si è proprio sulla strada sbagliata.

“L’impianto della proposta non è in linea con gli indirizzi programmatici ministeriali e regionali sulla riorganizzazione dei servizi sociali e socio sanitari ed è per questo che avremmo auspicato una discussione collegiale in commissione prima della discussione in consiglio. Pur riconoscendo l’essenziale ruolo delle farmacie comunali sul territorio, la bontà d’intenti dell’estensione dei servizi da queste offerti, in linea con l’indirizzo regionale non si possono dare compiti fuori dal campo di competenza. Per esempio il servizio di emergenza urgenza è una competenza regionale e l’individuazione dei soggetti qualificati alla gestione di questi servizi possono essere individuati solo dalla asl.” Dice Maria Antonietta Scognamiglio.
Il Sindaco infatti chiese un anno fa pubblicamente alle associazioni di creare una nuova identità sul litorale per dare continuità ai servizi socio sanitari svolti in questi a anni in attesa dei lavori della nuova sede per poter svolgere il 118 e così e’ stato fatto in attesa di promesse mai mantenute.
“Farmacia sociale nella sede ex palp? Bene” , conclude Scognamiglio. “È un progetto che niente ha che vedere con il servizio 118 e su questo si dovrà’ fare chiarezza, abbiamo chiesto infatti un argomento urgente in 2ccp urgente .”