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Giardino Scotto: in fase conclusiva i lavori di riqualificazione del Bastione Sangallo

Piantumati sul tetto 4 lecci per ridare alla struttura l’aspetto che aveva fino a pochi anni fa. Sindaco Conti: «Intervento che si inserisce in un progetto complessivo per valorizzare ancor di più un’area della città di grande pregio».
Entrano nella fase conclusiva i lavori di riqualificazione del Bastione Sangallo, al Giardino Scotto, che hanno previsto il restauro della copertura e delle pareti esterne del torrione. Nella giornata di lunedì 24 luglio sono stati ripiantumati sul tetto della struttura 4 lecci che riprendono la memoria storica ottocentesca e conferiscono al Bastione l’aspetto che aveva fino a pochi anni fa. Sempre sulla copertura è inoltre in fase conclusiva la realizzazione di una nuova pavimentazione in cotto, a cui seguiranno i lavori di finitura. Già completato nelle settimane scorse invece il restauro delle pareti perimetrali esterne dell’edificio.

I lavori di recupero del Bastione Sangallo, iniziati nel maggio dello scorso anno e finanziati per 1,2 milioni di euro (900 mila provenienti dalla Fondazione Pisa e 300 mila euro di risorse comunali), si concluderanno entro la fine di agosto. I locali interni della struttura erano già stati oggetto di un intervento di riqualificazione terminato nel 2013.

«Con questo intervento, ormai giunto nelle sue fasi conclusive – dichiara il sindaco Michele Conti – andiamo a completare il restauro del Bastione Sangallo, aumentandone l’attrattività come contenitore di eventi e cerimonie e rendendolo utilizzabile sempre, in ogni periodo dell’anno. La riqualificazione del Bastione dà inoltre ulteriore valore a un’area della città, quella del Giardino Scotto, di particolare pregio monumentale e paesaggistico, e dove è stato recentemente riqualificato e inaugurato il primo tratto di Mura urbane compreso tra la Torre di Sant’Antonio, in prossimità del Ponte della Fortezza, e il Bastione Sangallo. Un intervento grazie al quale è stato reso fruibile il doppio camminamento che si estende all’interno della galleria e in quota alle mura con un investimento di 800mila euro di fondi intercettati sul PNRR. Per collegarsi al Bastione Sangallo, e completare così tutto il percorso in quota, manca quindi solo il recupero dell’ulteriore tratto di mura».

Nel dettaglio la riqualificazione Bastione Sangallo ha previsto i seguenti interventi: bonifica delle erbe infestanti della struttura muraria della cimasa per tutto il perimetro della copertura piana del Bastione Sangallo; fornitura e posa in opera di geotessile non tessuto sulle cimase della muratura perimetrale copertura piana; fornitura e posa in opera di argilla espansa per la formazione delle pendenze e dei piani di quota della copertura piana del quadrilatero centrale del bastione; realizzazione di massetto in calcestruzzo alleggerito di spessore 5 cm. con rete elettrosaldata ø 10 maglia 10x10cmm; realizzazione di quattro vasche in muratura tradizionale a faccia vista, tipo San Marco, per la posa di quattro lecci (ilex crenata) come richiamo alla memoria ottocentesca; fornitura e posa in opera di guaina impermeabile da posare sul massetto sopra citato per l’allontanamento delle acque meteoriche dagli attuali fori d’uscita verso l’esterno; fornitura e posa in opera di pavimentazione in cotto. Per quanto riguarda le pareti esterne perimetrali del torrione il progetto ha previsto l’analisi della patologia del degrado dei materiali lapidei dei paramenti murari e il loro successivo restauro.

Cenni storici. Il Bastione San Gallo fa parte della Cittadella Nuova, oggi conosciuto come Giardino Scotto, una grande opera di difesa costruita dai Fiorentini in seguito alla loro seconda conquista di Pisa, nel XVI secolo; la storia del Giardino è, quindi, intimamente legata al luogo dove è sorto. “La Fortezza forse esisteva già in epoca Precedente al medioevo e quando i Fiorentini se ne impadronirono, non fecero altro che aumentarne le difese.” (R.Gaggini, Il giardino del Principe. San Martino, primi piani, 1987). E benché già dopo la prima occupazione di Pisa, nel 1406, i Fiorentini cominciassero a “trasformare e ad adeguare alle loro esigenze militari le fortificazioni della nostra città.” (S. Sodi, Il quartiere di San Martino in Kinzica dopo la conquista fiorentina), è subito dopo il 1509 che essi adeguarono la Cittadella Nuova alle più innovative tecniche di difesa chiedendo l’ausilio a colui che era considerato il massimo esperto dell’epoca su tali tecniche: l’architetto Giuliano da San Gallo.

Quando tutto il complesso, alla fine del secolo XVIII, non ebbe più ragion d’essere perché non più utile agli scopi militari, esso fu Venduto alla famiglia Chiesa e poi, “alla famiglia livornese degli Scotto che costruirono sulle mura un corridoio coperto per le passeggiate, cominciandone così la trasformazione in giardino delle delizie” (G. Martinelli. I quartieri storici di Pisa. San Martino, 1988); trasformazione continuata in seguito dagli eredi Scotto Corsini. “…Il giardino del Principe Scotto Corsini era tutto pieno di alberi e di terrazze verdi, di camminamenti che arrivavano al suo palazzo in Lungarno Galilei, davanti alla discesa del Ponte della Fortezza” (R. Gaggini, op.cit.).

La realizzazione della parte nord del giardino con i suoi boschetti e siepi di alloro “Laurus nobilis” e con gli alberi di alto fusto che li sovrastano è tipico del XVIII secolo; mentre la parte sud ha visto il susseguirsi di vari eventi e cambiamenti, dalla fortezza-giardino al rudere tardo gotico che si collega alla parte nord del giardino mediante il percorso romantico. Da qui il Principe ammirava il paesaggio della sua città e passeggiava pensieroso sul suo cavallo tra i grandi alberi ricolmi di foglie sempreverdi.