Santa Luce, giovedì l’inaugurazione del nuovo impianto polivalente

Giovedì prossimo 21 settembre 2023, alle ore 10, sarà inaugurato il nuovo impianto polivalente realizzato dal Comune di Santa Luce e finanziato dalla Regione Toscana. I lavori, avviati a inizio estate, hanno comportato la trasformazione del vecchio campino in una moderna struttura a servizio, in particolare, del vicino Villaggio scolastico. Il manto è stato realizzato con materiale sintetico ma ecologicamente compatibile e permetterà la pratica del tennis e del calcetto. A servizio dell’impianto, illuminato al fine di permetterne l’utilizzo anche nelle ore notturne, è stato costruito un vano spogliatoi con docce e ogni comfort. Il costo complessivo, compresi i lavori per la ristrutturazione del parcheggio attiguo e altre asfaltature, supera i 360mila euro.

Dal punto di vista urbanistico il campo polivalente va a fare da cerniera tra gli edifici scolastici e il resto del paese, completando le ristrutturazioni eseguite negli ultimi tre anni: la trasformazione dell’ex-pallaio in sala polivalente, la realizzazione del Belvedere Menichini, il rifacimento dell’arredo urbano nella piazza sul retro del Municipio e la costruzione del parcheggio lungo via Berlinguer.

Il nuovo campo polivalente sarà intitolato a Gino Strada, il medico fondatore di Emergency che ha sempre saputo guardare oltre: da chirurgo, faccia a faccia con l’unica realtà della guerra, vale a dire le vittime civili; da uomo di pace, facendo di un gesto medico un atto di uguaglianza e giustizia. “Si tratta di un’opera attesa e importante per la nostra comunità – ha commentato Giamila Carli, sindaco di Santa Luce -. Completerà l’offerta formativa delle vicine scuole e amplierà la possibilità di fare sport anche nei nostri paesi collinari, riducendo il gap con le aree costiere più densamente popolate”.

“Abbiamo voluto intitolarla a Gino Strada perché portatore di pace nelle aree del mondo martoriate dai conflitti armati – ha proseguito il Sindaco -. Da chirurgo di guerra ha operato decine di migliaia di persone con il corpo dilaniato dalle bombe, dai missili, dai proiettili, dalle mine e da ogni altro strumento di morte. In un’intervista ebbe a esprimere la consapevolezza che il suo lavoro quotidiano costituiva una goccia nell’oceano, un seme dal quale però può nascere un albero. Per questo il nostro auspicio è che il suo ricordo alimenti la crescita dei giovani cui l’impianto è destinato, facendo maturare in loro la consapevolezza del bene supremo rappresentato dalla pace e del valore universale del diritto alle cure”.