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Domani, presso il Cimitero di Riglione, la commemorazione del Maggiore di Artiglieria Gian Paolo Gamerra

Si svolgerà domani venerdì 20 ottobre alle ore 11.00 presso il Cimitero di Riglione la commemorazione del Maggiore di Artiglieria Gian Paolo Gamerra, caduto nei pressi di Stagno, a Tombolo, il 9 settembre 1943 insieme a 8 suoi commilitoni, in uno scontro con i Tedeschi presso Tombolo.

La cerimonia per l’80° anniversario, alla quale parteciperanno le Autorità civili e militari, è organizzata dal Comune di Pisa insieme alla Sezione di Pisa “Nicola Ciardelli” di A.N.ART.I. – Associazione degli Artiglieri.

Davanti al cimitero, attorno al monumento di bronzo, opera dello scultore Alessandro Caetani e donato alla città dall’Associazione Partigiani, si svolgerà l’intera cerimonia, intervenendo con i propri saluti il Sindaco Michele Conti, il Presidente della Provincia Massimiliano Angori, il Dirigente Scolastico Provinciale Andrea Simonetti, il Presidente dell’A.N.P.I. Provinciale di Pisa Bruno Possenti e il Delegato Regionale dell’Associazione Artiglieri Andrea Breschi. Terrà la prolusione ufficiale il Col. Andrea Sardone, Direttore del Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Coordinerà la cerimonia Riccardo Buscemi, Assessore alla Scuola e ai Servizi Educativi, nonché Presidente della Sezione di Pisa dell’Associazione Artiglieri. Interverranno le Amministrazioni Comunali del circondario, le rappresentanze militari e le associazioni combattentistiche, d’arma e partigiane.

Dopo la deposizione della corona e la preghiera, un momento toccante sarà quello della lettura di pensieri e poesie preparati dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “G.P.Gamerra”, che interverranno in una ottantina alla cerimonia.

Eseguranno gli inni il Coro e l’Orchestra di Fiati del Liceo Musicale “G.Carducci” di Pisa.

Alla memoria di Gamerra e dei suoi commilitoni fu concessa la Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione:

«Mentre accorreva col suo gruppo privo di scorta a sostenere reparti duramente impegnati coi tedeschi, scontrandosi con soverchianti forze germaniche e ricevuta intimazione dal comandante di queste di consegnare le armi e gli automezzi, opponeva un fiero e deciso rifiuto. Attaccato d’improvviso con mitragliatrici e cannoni accettava l’impari lotta ed opponeva con ogni mezzo accanita resistenza, guidando i suoi artiglieri con la voce e con l’esempio in una lotta disperata. Cadeva colpito a morte col nome d’Italia sulle labbra, fedele al suo giuramento di soldato, abbracciato alla mitragliatrice che egli stesso faceva funzionare, avendo sostituito il mitragliere mortogli accanto. Pura affermazione nel tragico momento che la Patria attraversava del sentimento del dovere dell’Ufficiale italiano al servizio di un ideale e promessa luminosa per l’avvenire d’Italia.» — Stagno, località Tombolo (Livorno), 9 settembre 1943

I caduti furono sepolti nel cimitero di Riglione, ma quando le truppe tedesche abbandonarono la zona fecero saltare le tombe con la dinamite in segno di spregio. Oggi una lapide commemorativa collocata sulla parete esterna del cimitero li ricorda, unitamente alla statua di bronzo collocata sul piazzale antistante.