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Domani sera alla Scuola Normale uno spettacolo sulle origini della violenza di genere

Va in scena Lucrezia e le altre, del gruppo Farneto Teatro
L’evento è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza e si svolgerà venerdì 6 ottobre alle ore 21.30 nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, a Pisa. È il primo di una serie, Voci Ribelli, a cura degli allievi e delle allieve della Scuola Normale Superiore ideata per aprire l’università al dibattito transfemminista.

Venerdì 6 ottobre, alle 21:30, si terrà nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, sede della Scuola Normale Superiore di Pisa, lo spettacolo teatrale Lucrezia e le altre. Dal mito le origini della violenza di genere, realizzato dal gruppo Farneto Teatro. L’evento, che intende raccontare l’origine – nel mito e nella letteratura classica – della violenza di genere, è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

Lucrezia e le altre unisce Elisabetta Vergani, attrice teatrale, Silvia Romani, docente universitaria di Antropologia del mondo antico, e Sara Calvanelli, musicista, nell’intento di riportare alla luce le voci, i pensieri, le vicende, i miti e le storie che hanno forgiato fin dall’antichità il pensiero della violenza di genere. Il percorso parte, appunto, dai miti classici e arriva fino a Shakespeare e alla letteratura del secolo scorso.

Lo spettacolo viene rappresentato in teatri e università già dal 2019; in occasione di una delle prime rappresentazioni, il gruppo di Farneto Teatro auspicava che la loro opera potesse raggiungere le scuole, i luoghi pubblici e in generale le sedi di educazione e di formazione, per aiutare a comprendere come la nostra visione del mondo sia forgiata da una serie di idee che si sono cristallizzate nel tempo. Per questo motivo, il lavoro è stato proposto all’interno del progetto di Terza missione di un gruppo di allievi e allieve della Scuola Normale intitolato Voci Ribelli, indirizzato non solo a studenti e studentesse ma anche a tutta la cittadinanza, ed è il primo evento di questa serie.

L’obiettivo di Voci Ribelli è quello di aprire l’università al dibattito transfemminista, favorendo nuovi modi di pensare i luoghi della formazione, gli spazi urbani, e il mondo dell’editoria. Da qui al mese di dicembre sono previsti altri incontri, con modalità diverse (presentazioni, conferenze, workshop, una passeggiate e momenti di dibattito) e con ospiti di eccezione e il coinvolgimento di realtà femministe locali e nazionali.