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Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina “Memorie dal sottosuolo”

Un incontro dedicato a quella che è stata la più grande miniera di rame d’Europa, per valorizzare la storia di un territorio unico, testimonianza concreta delle origini storiche del borgo. Il 25 e 26 novembre, a Montecatini Val di Cecina (PI), si parlerà del rilancio dell’area archeologica della miniera, attiva fino al 1907, e di divulgazione dell’identità culturale del territorio in occasione del convegno Memorie dal sottosuolo.

Un progetto ambizioso per cui il borgo toscano si è aggiudicato il bando Pnrr Next Generation EU, unico comune in provincia di Pisa. Il secondo appuntamento, dal respiro più internazionale, è in programma venerdì 15 e sabato 16 dicembre prossimi.

Nel primo giorno del convegno del 25 e 26 novembre si approfondirà il patrimonio di conoscenza e ricchezza culturale della miniera, del museo e delle esperienze innovative per la valorizzazione del territorio, inteso come sistema integrato e coordinato.

Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco di Montecatini Val di Cecina Francesco Auriemma, dell’assessore alla cultura prof. David Querci, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dalla responsabile direzione Beni, istituzioni, attività culturali e sport della Regione Toscana Elena Pianea e del sindaco di Lucca, nonché referente cultura Anci Toscana Mario Pardini, spazio ai panel tematici. Si parte con “Una miniera di conoscenza” coordinato da Michela Vianelli della cooperativa Itinera, dove si approfondiranno i temi del bando e della storia della miniera. I tre panel successivi saranno coordinati dall’Università degli Studi Firenze e tratteranno i temi della scienza, della divulgazione, dell’innovazione e del confronto tra vari sistemi museali toscani. La seconda parte della giornata sarà dedicata alla visita guidata della miniera e alla scoperta dei minerali, a cura del Sistema Museale Unifi, riservata agli ospiti e ai relatori del convegno. Domenica 26 seguiranno le visite gratuite al parco a cura del Comune di Montecatini Val di Cecina in collaborazione con Rete Core – Cooperativa Itinera.

L’accordo con l’Università degli Studi di Firenze

Obiettivo: riqualificazione e innovazione tecnologica del Museo delle Miniere, per migliorare tutto il Sistema Visita della Miniera. È stato siglato un accordo quadro tra Università degli Studi di Firenze Dipartimento Scienze della Terra, Comune di Montecatini Val di Cecina e cooperativa Itinera in cui le parti si impegnano ad avviare una collaborazione finalizzata a promuovere studi, ricerche, eventi e disseminazione che recuperino e valorizzino la Miniera di Montecatini Val di Cecina attraverso la promozione di sinergie progettuali, pubblicazioni scientifiche e divulgative, nonché eventi istituzionali.

Il progetto vincitore del bando Pnrr

Le risorse che Montecatini Val di Cecina si è aggiudicato tramite il bando Pnrr sono dedicate ad azioni e interventi volti a valorizzare l’identità culturale del territorio rappresentata dall’area archeologica della miniera di rame.

Il progetto mira a creare azioni di rivitalizzazione del borgo di Montecatini Val di Cecina, attraverso un rafforzamento del senso di appartenenza della comunità locale e la valorizzazione dell’identità culturale ed economica del territorio.

La maggior parte delle azioni riguarda l’area archeologica della miniera; molta attenzione è stata dedicata ai valori sociali della comunità come risorse fondamentali per potere creare e garantire il progetto, con azioni specifiche di aggregazione sociale e di formazione.

“Come amministrazione comunale – fanno sapere dalla Giunta –, siamo molto entusiasti e lieti di poter ospitare il convegno Memorie dal sottosuolo. Due giornate di incontri importanti che serviranno non solo a  ricordare le memorie del sottosuolo ma e soprattutto a far scoprire il nostro bellissimo territorio a chi non ancora non lo conosce. Aspettiamo tutti a Montecatini”.

“Il progetto del Bando borghi valorizza la miniera, la sua particolarità, la sua storia, ma anche la storia della comunità del Comune di Montecatini che è stata fortemente condizionata, in passato, dall’attività mineraria della più grande miniera di rame d’Europa – fanno sapere dalla cooperativa Itinera –. Il convegno è un’occasione per favorire un confronto tra molti siti minerari della Toscana, per procedere anche a una loro valorizzazione, da un punto di vista scientifico, turistico e culturale”.

Programma

Il programma aggiornato del convegno del 25 e delle visite guidate del 26 novembre è disponibile sul sito istituzionale del Comune di Montecatini Val di Cecina.

Cooperativa Itinera

La cooperativa Itinera nasce a Livorno nel 1996 da un progetto di marketing dei beni culturali. A quest’idea l’impresa è cresciuta e sviluppata. Attualmente la coop lavora in tutta la Toscana, conta circa 200 soci e lavoratori e realizza servizi culturali di gestione, promozione, organizzazione e assistenza di iniziative culturali, spettacolari e turistico-culturali, in particolare nei settori di gestione di strutture museali, progettazione e cura di attività didattiche, editoria, organizzazione e promozione di eventi, gestione servizi turistico-culturali e gestione bibliotecaria, catalogazione, archivistica. Dal 1998 fa parte di Legacoop.

La miniera di Caporciano e il Museo delle Miniere

La miniera di rame Caporciano, vicina al borgo di Montecatini Val di Cecina, in provincia di Pisa, è una delle più antiche e famose miniere di rame d’Italia. È stata attiva, anche se non ininterrottamente, dall’epoca etrusca fino al 1907. Le prime notizie sul suo sfruttamento risalgono al 1469, anno in cui furono affidate le ricerche all’orefice fiorentino Bartolomeo di Agostino. Nel 1636, dopo la peste, che sei anni prima aveva portato al blocco delle attività, fu tentata una ripresa delle attività ma i lavori furono interrotti da una importante frana. Nel XIX secolo è stata la miniera di rame più grande d’Europa e ha dato il nome alla Montecatini s.p.a., che dopo la fusione con Edison, diventò il colosso chimico minerario Montedison. Nuova vita viene data a partire dall’iniziativa della Società d’industria mineraria del 1827: negli anni successivi l’estrazione fu così florida che il rame veniva esportato anche in Inghilterra. Il giacimento era suddiviso in due grossi corpi definiti il “Filone Rosso” e il “Filone Bianco”, il più ricco. Nel 1903 la miniera, considerata non più produttiva, fu chiusa. Dopo un breve periodo di autogestione dei lavoratori, nel 1907 fu chiusa in modo definitivo. Nel 2001 inizia il di restauro finanziato dalla Comunità Europea, dalla provincia di Pisa e dal Comune di Montecatini Val di Cecina. Nel 2003 nasce il Museo delle Miniere, che documenta l’attività che tra il 1827 e il 1907 fece della miniera la più ricca d’Europa. Dei dieci piani di gallerie su cui si articolava la miniera, solo i più superficiali sono attualmente visitabili.