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Una nuova vita per l’ex chiesa di San Marco in Calcesana: via libera dalla Giunta al progetto di riqualificazione

La Giunta comunale ha approvato nell’ultima seduta il progetto esecutivo in linea tecnica per la riqualificazione della ex chiesa di San Marco in Calcesana e per la valorizzazione delle aree a verde esterne alla struttura. L’intervento è finanziato con fondi PINQUA per un importo complessivo di 1.033.264 euro. I lavori dovranno concludersi entro il 31 marzo 2026.

«L’atto approvato in Giunta – dichiara il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa – dà il via libera all’ennesima operazione di riappropriazione di spazi ed edifici urbani che da decenni risultavano abbandonati e degradati. L’intervento, che prevede il restauro e il recupero sia del fabbricato che dall’area esterna, va a sanare una ferita aperta da troppo tempo e si inserisce in un progetto complessivo di riqualificazione che coinvolge tutta via Garibaldi, che presto sarà oggetto di una completa riasfaltatura e di altre opere di manutenzione».

Il progetto. L’edificio – situato in via Garibaldi, in prossimità del Parco delle Concette e dell’ingresso alla città, lato nord-est delle Mura, ossia nelle vicinanze della porta che conduce verso Calci da cui il nome via/porta Calcesana – da anni versa in stato di abbandono  e parziale rovina. Il progetto prevede la riqualificazione dell’immobile con la sistemazione e valorizzazione delle aree a verde esterne alla struttura che saranno convertite in una sorta di area studio all’aperto.

Nel dettaglio sono previsti: interventi per il rifacimento della copertura e per la conservazione e il consolidamento delle travi lignee; opere di conservazione del paramento esterno ed interno in pietra; la realizzazione di pareti divisorie interne inerenti i locali di servizio; la realizzazione di tutti i serramenti (finestre e porte finestre) esterni ed interni; nuove pavimentazioni e nuovi rivestimenti; nuovi impianti.

Per quanto riguarda le aree a verde esterne è prevista la rigenerazione del manto erboso, con l’espianto delle piante attuali e la messa dimora di nuove alberature, e l’installazione di attrezzature (sedie, tavoli, gradinate etc) realizzate in cemento armato ad alta resistenza ed elevata durata, al fine di convertirle in una sorta di area studio all’aperto. Per facilitare l’accessibilità anche ai non vedenti e/o ipovedenti è stato previsto di dotare questo spazio di un percorso tattile plantare integrato appositamente creato per essere percepito sotto i piedi.

Cenni storici. La prima notizia documentaria che si riferisce al complesso di San Marco in calcesana risale al 18 gennaio 1139. In questa data risulta che Goffredo Visconte, figlio del fu Ugo Visconte, e Lulitta, sua moglie, vendono a “Martino hospitalis ecclesie Sancti Mathei, ad utilitatem suprascripti hospitalis” un pezzo di terra posto in località ‘Fossabandi’ per il prezzo di 360 soldi in argento . Da tale fonte si evince che in origine doveva esserci un ‘ospitalario’ del monastero di San Matteo. Discordanti sono invece le notizie relative alla consacrazione della chiesa: secondo alcune fonti avvenuta da parte dell’Arcivescovo di Pisa Baldovino il 21 agosto 1139, secondo altre il primo settembre 24 1141 e secondo altre ancora il 21 agosto 1142.

La chiesa è stata patronato delle monache di San Matteo fino al 1387, anno dopo il quale tale patronato passò a varie famiglie pisane. A partire dal 1508 furono eseguiti importanti restauri che coinvolsero il rifacimento della facciata, del campanile e la costruzione di un altare commissionato a Giovanni della Robbia rappresentante l’Assunta tra santi e Profeti (oggi collocato nella cappella Aulla in camposanto). Agli inizi del XVI secolo iniziano così gli interventi di restauro ridefinendo un insieme architettonico che rimarrà tale fino al XVIII/XIX secolo.

Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo la chiesa venne più volte soppressa e riaperta al culto fino a che, nel 1819, venne definitivamente sconsacrata. Nello stesso periodo l’architettura ecclesiastica subisce una serie di cambiamenti tali da spogliare l’edificio del suo ruolo di architettura sacra ormai perso, fino ad adattarla agli scopi delle nuove destinazioni d’uso: magazzino, autofficina, esercizi commerciali e nel 1877 fonderia. Gli interventi più recenti operati sull’edificio, databili orientativamente nella seconda metà del 1900, sono stati prevalentemente di consolidamento.