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L’impresa e la tutela legale dei suoi valori: venerdì 19 gennaio, al Sant’Anna di Pisa la presentazione del libro dell’avvocato Guido Stampanoni Bassi

Mondo dell’accademia e delle professioni legali dialogano sull’assetto di tutela penale dei valori economici, patrimoniali e immateriali che definiscono e che compongono l’impresa contemporanea in occasione della presentazione del volume “La tutela penale del patrimonio aziendale, a cura dell’avvocato Guido Stampanoni Bassi (Zanichelli, 2023), direttore della rivista giuridica Giurisprudenza penale,in programma alle ore 14.30 di venerdì 19 gennaio, presso l’aula magna della Scuola Superiore Sant’Anna, a Pisa, con la presenza del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. L’incontro è promosso dall’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica e Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con la rivista giuridica Giurisprudenza penale, e vede al centro della riflessione una tematica significativa e di rilevanza cruciale, soprattutto in ragione delle forme di aggressione – sempre più complesse e avanzate a livello tecnologico – che l’impresa può subire negli scenari correnti. La direttrice dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna, Gaetana Morgante, introduce e modera l’incontro, dopo i saluti della rettrice Sabina Nuti.

  All’incontro partecipano, in particolare, il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto; Enrico Mezzetti, docente di diritto penale dell’Università Roma Tre; l’avvocato Alessandro Pistochini e lo stesso curatore del volume, avvocato Guido Stampanoni Bassi. Intervengono inoltre alcuni autori che hanno contribuito alla “Tutela penale del patrimonio aziendale”: gli avvocati Vittore D’Acquarone, Riccardo-Roscini Vitali, Lorenzo Niccolò Meazza, Davide Giorgiadi.

  “La questione di definire politiche e assetti di disciplina adeguati e proporzionati – spiega la direttrice dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) – Gaetana Morgante per tutelare il patrimonio dell’impresa, il complesso dei suoi asset e valori, specie se ‘immateriali’ (diritti d’autore; proprietà intellettuale) assume oggi una rilevanza ancora maggiore di quella avuta in passato, sul piano accademico e nella pratica. A fronte di uno sviluppo tecnologico e digitale delle tecniche di ‘sottrazione’, ‘appropriazione’ o ‘sviamento’ dei valori dell’impresa, si intravedono molte lacune e limiti nell’attuale disciplina penale e, più in generale, sanzionatoria. Questo incontro è un’occasione preziosa per discutere soluzioni di regolazione adeguate ai nuovi contesti e all’altezza degli scenari inediti che si aprono per la tutela del patrimonio aziendale. La comunità di ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) da tempo ha intrapreso percorsi di ricerca per esplorare le implicazioni del cosiddetto ‘new tech’anche sul versante della protezione degli asset di impresa e della proprietà industriale. Il tema è pienamente in linea con l’agenda di ricerca del gruppo di giustizia penale dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo), anche nell’ottica del suo impegno nel Dipartimento di eccellenza L’EMbeDS (Data Science in the disciplines of Economics, Management – and Law) della Scuola Superiore Sant’Anna e nel Partenariato Esteso su ‘Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti’, dove la cybersecurity è analizzata nel contesto aziendale e come modello di protezione dell’impresa da aggressioni cybera sfondo economico e finanziario”.

  “La Scuola Superiore Sant’Anna e, in modo particolare, l’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) – sottolinea la rettrice Sabina Nuti – hanno promosso questa iniziativa con un obiettivo che considero ambizioso: impostare una discussione, tra accademia e professioni legali, intorno all’esigenza di sviluppare e rafforzare forme di tutela – certamente, anche penali – appropriate per il contesto articolato e in divenire in cui si muovono le imprese contemporanee. La questione ha senza dubbio un grande significato strategico per il sistema-Paese: la presenza del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che desidero ringraziare per avere accettato l’invito, rende la discussione più concreta e conferma lo spirito e il valore, di questo incontro, anche in termini di ‘terza missione’ e quindi di impatto sulla società nel suo complesso”.