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Pisa, emergenza abitativa e canoni in forte aumento a Pisa: serve un intervento del Comune. Lo affermano i consiglieri comunali del PD

“La situazione abitativa a Pisa è, ormai, evidentemente fuori controllo – afferma il gruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Pisa. “Il mercato immobiliare, in particolare quello degli affitti, mostra ormai un trend di aumento dei canoni che rendono l’accesso a una abitazione dignitosa ed economicamente sostenibile un privilegio per pochi. Basta una rapida scorsa dei principali aggregatori online di annunci immobiliari. Il canone per una stanza singola, anche nelle zone periferiche, raramente è inferiore ai 300 € al mese, spese condominiali escluse, raggiungendo costi anche superiori ai 400 € al mese e attestandosi su una media di 350 €. Un costo, dunque, che vede un aumento di almeno un terzo rispetto ai canoni pre-pandemici. Lo stesso vale per gli affitti di piccole unità immobiliari (mono-, bi- e trilocali), ovvero quelle unità abitative cui accedono, in genere, lavoratori, neo-famiglie e giovani coppie. In questo caso, si va verso canoni di locazione che raramente scendono sotto i 700-750 € al mese, spese di condominio escluse (che, in alcuni casi, arrivano a toccare anche i 200 € al mese, per un totale di 900-950€ al mese). Si tratta di unità abitative spesso non ammobiliate, con classe energetica G (la più bassa) e con condizioni strutturali discutibili. A questo si aggiunge un problema ulteriore, che introduce un elemento di problematicità mai riscontrato prima sul territorio pisano. La maggior parte degli annunci d’affitto sono per “persone referenziate”, intendendo soggetti dotati di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Nel caso in cui questa “referenza” non sia ottemperata, i richiedenti vengono esclusi dalla possibilità di esercitare il proprio diritto alla casa, a meno di non fornire garanzie, spesso dei genitori”.
“Ci si trova di fronte all’assurdo per cui – afferma il capogruppo Trapani – persone che hanno capacità reddituale autonoma ma inquadrata in contratti a tempo determinato vengono eliminati dal mercato immobiliare nonostante stiano faticosamente costruendosi una posizione nel mercato del lavoro, le cui condizioni contrattuali non dipendono certo dal singolo lavoratore. Il comune su questi temi dovrebbe creare tavoli ad hoc con i vari soggetti e mettere in atto politiche pubbliche anche prevedendo fondi di garanzia comunali per coloro che, in queste situazioni, devono accedere a un affitto. A questo si aggiunge che, quella che sembrava essere un’eccezione, nata al termine del blocco degli sfratti imposto dai precedenti governi, è ormai una regola che rischia di creare, se non vi è un impegno del pubblico, diseguaglianze e soli profitti. Come PD porteremo la questione sia nelle commissioni che nei prossimi consigli comunali ma constatiamo un sostanziale disinteresse di questa amministrazione”.
Tale situazione – affermano le consigliere Ramalli e Scognamiglio – apre le porte a un conflitto sociale senza precedenti in una città come Pisa, ed è per questo che urge una presa di posizione e un intervento da parte dell’Amministrazione comunale, che non può ignorare l’esigenza e il diritto a un abitare dignitoso e sostenibile, sottraendo quindi il mercato immobiliare a una contrattazione privata deregolamentata. A questo si deve aggiungere la mancanza di case per il proliferare di affitti brevi e la insufficiente offerta di Edilizia residenziale Pubblica. Per questo depositeremo la richiesta di argomento per mettere a un tavolo tutti i soggetti pubblici e privati, i sindacati e le associazioni, per arrivare a un patto dell’abitare bene a Pisa”.
Una situazione ormai inaccettabile, ormai la questione della casa è il principale problema della nostra città. Lo è soprattutto per quei giovani che tentano a fatica di affermare la propria autonomia dal nucleo familiare di origine e di costruirsi un futuro a Pisa – afferma il consigliere Bruni -. Una situazione che non può che creare diseguaglianze e un impoverimento collettivo certamente non in linea con l’ambizione di una città che ambisce all’obbiettivo dei 100mila abitanti. Per questo come Partito Democratico porteremo avanti la battaglia nelle commissioni consiliari e chiederemo da subito che se ne parli anche nella commissione bilancio per capire come il Comune possa agire nella tutela dei diritti della collettività. Per quanto ci riguarda l’unica strada è l’incremento di fondi per l’autonomia abitativa e il rafforzamento degli strumenti a supporto, nonché la regolamentazione del fenomeno degli affitti brevi, in linea con quanto stanno facendo le altre grandi città della nostra regione e la reimmissione all’interno del mercato immobiliare degli alloggi sfitti.

I consiglieri comunali PD

Matteo Trapani
Maria Antonietta Scognamiglio
Dalia Ramalli
Enrico Bruni