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ASL Toscana nord ovest: le affermazioni del Nursind non corrispondono alla realtà dell’ospedale di Pontedera

L’intervento del Nursind non rispecchia la realtà dell’ospedale Lotti. La ASL Toscana nord ovest interviene in risposta alle affermazioni del sindacato.

Le dichiarazioni sul fenomeno dell’iperafflusso non trovano corrispondenza su quanto effettivamente succede ed è successo. La procedura dell’iperafflusso, ormai ampiamente sperimentata e consolidata in tutti i 13 ospedali della ASL, quindi anche al Lotti, prevede che al verificarsi di alcuni indicatori specifici, relativi agli accessi al pronto soccorso, siano attivate procedure che garantiscono, nel più breve tempo possibile, la presa in carico dei pazienti attivando  letti aggiuntivi e rinforzando la presenza del personale. Nel dicembre e gennaio scorsi, per garantire una adeguata presa in carico, è stato attivato anche il personale infermieristico in pronta disponibilità.  

Invece per quanto affermato in riferimento all’area medica, è necessario fare alcune puntualizzazioni: l’istituzione del setting “P.I.C.U.” (Delibera n. 249 del 15/03/2023), non ha comportato un aumento dei posti letto, né l’aumento della complessità assistenziale dei pazienti ricoverati: i posti letto disponibili erano e rimangono 80.  I 10 letti di P.I.C.U., il cui acronimo significa “Presa In Carico precoce delle Urgenze Internistiche”, è un modello organizzativo che mira a velocizzare, appunto, la presa in carico dei pazienti. Mentre, i quattro posti letto citati, riferibili all’”Admission Room”, rappresentano l’effettiva novità, ma è bene specificare che si tratta di un setting attivabile per meno di sei ore giornaliere, dalle ore 10.00 alle ore 16.00 circa, dove possono essere ricoverati temporaneamente (in attesa del ricovero effettivo) gli utenti che altrimenti dovrebbero attendere il posto letto in pronto soccorso.  Questo “polmone” permetterà di ricoverare più velocemente i pazienti diminuendo l’attesa per il posto letto.   Inoltre, in merito alla presenza del personale infermieristico e di supporto alle attività assistenziali nell’area chirurgica, la dotazione organica attuale è quella prevista dagli standard e consolidata negli anni, ed anche se si sono verificate più assenze contemporanee la presenza infermieristica è stata assicurata.

Infine, una nota sull’ospedale “Felice Lotti”. Nonostante la posizione geografica lo ponga al centro di uno stretto triangolo formato da tre strutture ospedaliere maggiori (Empoli, Pisa e Livorno) continua a rappresentare un polo sanitario attrattivo per un numero elevato di cittadini della zona e di quelle limitrofe, come testimoniano i dati dell’indagine PREMs, da cui  emerge tutta la professionalità degli operatori e l’attenzione che questi pongono agli utenti, come riconosciuto anche dalla rivista NewsWeek che colloca il presidio fra i migliori 100 ospedali italiani nell’anno 2024.

Chiedersi “se le risposte sarebbero le stesse se i cittadini conoscessero davvero cosa vuol dire ricevere un’assistenza di qualità…”, significa dubitare della capacità di valutazione della popolazione; tutti sappiamo quanto questa sia sempre più informata, attenta e competente, soprattutto per la sfera che riguarda la propria salute o dei propri cari; ciò significa anche screditare i riconoscimenti che i cittadini attribuiscono ai professionisti che di loro si prendono cura.