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Nasce l’Associazione Barbara Capovani

Nel primo anniversario dalla morte della psichiatra aggredita e uccisa, familiari e parenti si impegnano a portare avanti le sue battaglie a sostegno dei pazienti affetti da patologie psichiatriche e per la creazione di strumenti normativi.
Nel primo anniversario della morte di Barbara Capovani, la psichiatra aggredita e uccisa mentre usciva dal reparto a cui aveva dedicato la vita nel sostegno di pazienti affetti da patologie psichiatriche, è nata l’associazione che porta il suo nome e che intende tenere vivo il ricordo del suo grande esempio umano e professionale e portare avanti i molti progetti che da anni perseguiva con altruismo e tenacia.
Voluta da famigliari e amici, all’associazione senza scopo di lucro Barbara Capovani può aderire chiunque ne condivida spirito e ideali. Per iscriversi è sufficiente inviare una email a associazionebarbaracapovani@gmail.com e versare la quota associativa annuale di 25 euro all’IBAN IT80Z0503414011000000271005.

Lo spirito e gli ideali dell’associazione sono stati illustrati questa mattina alla stampa da Patrizia Alma Pacini, vicepresidente, e da Pietro Gustinucci, membro del Consiglio Direttivo.
“La morte di Barbara e il modo in cui è avvenuta –spiegano Pacini e Gustinucci – hanno lasciato un segno indelebile in moltissime persone ma hanno anche fatto avviare una riflessione sugli aspetti che Barbara da anni stava approfondendo, in particolar modo quella sulla necessità di individuare strumenti normativi e operativi che consentano di coniugare l’esigenza di garantire adeguati trattamenti sanitari per le persone afflitte da malattie mentali e, al contempo, contenerne la pericolosità sociale. Dopo la morte di Barbara, a ogni livello politico e istituzionale, si sono sviluppate riflessioni sul tema e sono state avanzate le prime proposte di riforma dell’attuale quadro normativo per cercare di colmare quei vuoti che possono generare situazioni, davvero inaccettabili, come quella che ha portato alla morte di Barbara”.
“Barbara –proseguono Pacini e Gustinucci– era consapevole che il problema è complesso e che per risolverlo non bastano slogan o una semplice cosmesi normativa ma serve una riflessione profonda e non dogmatica, una riforma organica dell’intero sistema e, ovviamente, maggiori risorse”.

“È con lo spirito che animava Barbara che l’associazione a lei intitolata intende operare – dichiara Michele Bellandi, suo compagno e presidente dell’associazione – affinché i suoi progetti non restino incompiuti e la loro realizzazione possa essere un riconoscimento morale nei confronti di una persona che viveva il proprio lavoro come una missione con l’unico obiettivo di aiutare gli altri sempre e comunque”.

Nell’articolo 3 dello Statuto dell’Associazione Barbara Capovani sono indicati gli scopi e gli obiettivi.
“L’Associazione Barbara Capovani si propone di sviluppare iniziative a sostegno di pazienti affetti da patologie psichiatriche e oncologiche e loro familiari e di sostenere studi e ricerche in ambito sociale, medico e legale, al principale scopo di individuare strumenti normativi e operativi che consentano di realizzare un contemperamento tra la necessità di garantire adeguati trattamenti sanitari per le persone afflitte da malattie mentali ed il contenimento della pericolosità sociale di chi ha commesso un reato, o sia gravemente indiziato di averlo commesso, in una condizione di vizio totale o parziale di mente”.
“Per la realizzazione dei propri scopi l’Associazione si propone, da un lato, di promuovere iniziative a supporto della ricerca in ambito psicopatologico, psichiatrico, farmacologico e a supporto di pazienti afflitti da patologie psichiatriche e loro familiari, come “Pet therapy”, “Clown therapy” ed ogni altra iniziativa volta ad alleviare le afflizioni, dirette ed indirette, correlate a condizioni patologiche, nonché, dall’altro lato, di organizzare e/o partecipare ad incontri, seminari, gruppi di studio ed ogni altra attività finalizzata a modificare l’attuale quadro normativo e regolamentare con lo scopo di introdurre nell’ordinamento italiano disposizioni che consentano di garantire adeguati trattamenti sanitari per le persone afflitte da malattie mentali ed il contenimento della pericolosità sociale di chi ha commesso un reato, o sia gravemente indiziato di averlo commesso, in una condizione di vizio totale o parziale di mente”.

I SOCI FONDATORI
Michele Bellandi, Alice Nappini, Pier Giorgio Nappini, Mia Bellandi Capovani, Pietro Gustinucci, Valeria Marrocco, Maria Clotilde Della Pina, Marco Salvatore, Patrizia Alma Pacini, Francesca Corradi, Simone Casarosa, Laura Aliberti, Raffaella Menconi, Paolo Spagnolo, Marcella Ines Pizarro, Stefano Cattoni, Chiara Marrocco, Chiara Gonnelli, Chiara Campatelli, Paolo Procelli, Tullia Rainaldi, Pietro Blasucci, Paolo Bianchi

IL CONSIGLIO DIRETTIVO
Michele Bellandi, presidente, Patrizia Alma Pacini, vicepresidente, membri: Alice Nappini, Pier Giorgio Nappini, Mia Bellandi Capovani, Pietro Gustinucci, Tullia Rainaldi.

UFFICIO DI SEGRETERIA E TESORERIA
Chiara Campatelli, Raffaella Menconi, Francesca Corradi (membri effettivi); Valeria Marrocco e Chiara Marrocco (membri supplenti).