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Potere al Popolo Pisa: la lotta degli studenti paga! Una vittoria la decisione del Senato accademico della Normale

È notizia di pochi giorni fa che la Scuola Normale Superiore di Pisa ha richiesto al Ministero per gli Affari Esteri e la Collaborazione Internazionale (MAECI) di “[…] riconsiderare il “Bando Scientifico 2024” emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele” aggiungendo che è compito del MAECI e del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) di “assicurare alla comunità scientifica che tutti i bandi e i progetti da essi promossi per favorire la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con gli altri stati rispettino rigorosamente i principi costituzionali, con particolare riferimento all’art 11”, che prevede il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Nonostante le resistenze riscontrate nei vari senati accademici delle università italiane, e i tentativi di minimizzare le richieste degli studenti a sostegno della Palestina – se non addirittura reprimerle con la forza come successo in molte città italiane tra cui Pisa -, le proteste in tutto il paese stanno mettendo in luce complicità dell’imperialismo con il genocidio palestinese. La decisione del Senato Accademico della Normale è infatti una vittoria raggiunta grazie ad intere settimane di mobilitazione e tre giorni di sciopero della componente studentesca della Normale e che si aggiunge al ritiro dell’Università di Torino dallo stesso bando MAECI e alle dimissioni del rettore dell’Università di Bari dal comitato scientifico di Med-Or, think-tank di Leonardo, la più grande impresa produttrice di armi in Italia e in Europa.

In un momento storico in cui i venti di guerra si fanno sempre più forti, tra chi sostiene l’urgenza di creare un’economia di guerra in Europa e chi continua ad esportare armi verso teatri di guerra – secondo dati ISTAT, dal 7 ottobre ad oggi, l’Italia ha già venduto ad Israele armi per un valore di 2,1 milioni di euro – le università e i luoghi di produzione di sapere scientifico non possono e non devono rimanere impassibili e acritici.

Questa, seppur parziale, vittoria alla Normale sottolinea ancora una volta l’importanza della mobilitazione e del conflitto in tutte le sedi possibili. Per questo come Potere al Popolo continueremo a supportare le lotte e le rivendicazioni degli studenti e delle studentesse e lo sciopero nazionale chiamato da USB Pubblico Impiego del 9 aprile a sostegno delle mobilitazioni universitarie.