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Santa Croce sull’Arno celebra i duecento anni dalla nascita di Cristiano Banti

 In occasione del secondo centenario della nascita di Cristiano Banti (Santa Croce sull’Arno, 4 gennaio 1824-Montemurlo, 4 dicembre 1904), Santa Croce sull’Arno, luogo natale del pittore macchiaiolo, dedica all’artista un articolato programma di iniziative che si svolgeranno nei mesi di aprile e maggio: una mostra celebrativa della sua opera dagli anni della formazione accademica alla tarda maturità e due conferenze di approfondimento su alcune tematiche della sua ricerca e produzione. Tutte le iniziative sono a cura dell’Amministrazione comunale, godono del patrocinio della Regione Toscana e sono organizzate in collaborazione con diverse istituzioni che hanno collaborato attivamente alla stesura del programma: Istituto Comprensivo Santa Croce sull’Arno, Pro Loco Santa Croce sull’Arno, Associazione Carnevale d’autore, Rotary Santa Croce Montopoli – Comprensorio del Cuoio, Rotary Fucecchio – Santa Croce sull’Arno, Fidapa Sezione di San Miniato, Lions Club San Miniato e ha visto la partecipazione attiva e appassionata di Piergiuseppe Leo.

Il cuore delle celebrazioni è costituito dalla mostra “Cristiano Banti. Duecento anni dalla nascita” che conta sulla collaborazione scientifica di Silvestra Bietoletti e di Ilaria Mariotti e è realizzata con la collaborazione di Crédit Agricole Italia. Il Comune di Santa Croce sull’Arno aderisce alla rete Terre di Pisa.

La mostra si inaugura sabato 20 aprile alle ore 17 al Centro Espositivo Villa Pacchiani e proseguirà fino al 25 maggio con orario di apertura venerdì, sabato e domenica dalle ore 17 alle ore 20. L’ingresso è gratuito.
Il legame tra Santa Croce sull’Arno e l’artista è stato rinnovato, negli anni, da una serie di iniziative tra le quali si ricordano la mostra antologica del 1969 che si è tenuta a Palazzo Vettori e quella inaugurata nel 2004 a Villa Pacchiani dal titolo Intorno a un’opera di Cristiano Banti.
La mostra che si inaugura il 20 aprile illustra due fasi salienti dell’attività di Banti: la pittura di storia e la pittura di soggetto campestre, costituite, ciascuna, da dipinti esemplificativi della ricerca figurativa dell’artista, fra cui opere finora mai presentate in pubblico.
Formatosi all’Istituto d’Arte di Siena sotto la guida di Francesco Nenci, Banti si dedica fin dagli esordi alla pittura di storia secondo i canoni del Purismo.
A Firenze il pittore, a contatto con l’ambiente del Caffè Michelangiolo che inizia a frequentare nel 1855, continua ad applicarsi a quel genere figurativo ritenuto il più prestigioso in confronto al ritratto e al paesaggio, e come molti altri giovani pittori attivi nella capitale del Granducato, aggiorna il proprio stile sull’esempio di Domenico Morelli e dell’amico Saverio Altamura, i quali infondevano ai soggetti storici verosimiglianza e coinvolgente impatto emotivo grazie all’uso del cromatismo potente e dei contrasti luministici. Di lì a breve, Banti tralascia i riferimenti a personaggi o a vicende della storia a favore delle evocazioni fantasiose di episodi ambientati nel passato e capaci di suscitare suggestioni, proprio per le attinenze con stati d’animo e comportamenti sempre attuali.
Alla ricerca di modi sempre nuovi per risolvere il soggetto di storia, Banti adotta in seguito una stesura sommaria, mossa e ‘macchiata’, tale da dare al quadro l’aspetto di un bozzetto e che affida al colore le soluzioni compositive e formali della scena raffigurata.
Nel maggio 1861 Cristiano Banti parte per Parigi con i pittori Telemaco Signorini e Vincenzo Cabianca. La prima tappa del viaggio è a Torino per visitare la mostra della Promotrice, dove vede i quadri di paesaggio di Antonio Fontanesi e ne rimane affascinato. A Parigi, il suo interesse è rivolto alle pitture di paese dei Barbizonniers, e ai temi campestri di Jules Breton che raffigurano umili scene contadine con il tono eletto e pausato della pittura da Accademia. Al ritorno in Italia, l’artista si reca a dipingere nel Valdarno e da allora abbandona i temi di storia per dedicarsi ai soggetti di vita dei campi, nei quali le figure delle contadine intente a lavori umili, o còlte nei rari momenti di riposo, e atteggiate in pose semplici e aggraziate, possiedono una dignità e una lirica antiche.
A far da trait d’union fra le due sezioni principali, una terza è dedicata alla famiglia del pittore dove, accanto a quadri di Banti stesso, sono esposti dipinti di Giovanni Boldini e di Vincenzo Cabianca, amici affezionati dell’artista fin dalla giovinezza.
Nel 1854 Banti sposò Leopolda Redi. Nei primi mesi di matrimonio i coniugi vissero soprattutto nelle ville di Poggio Adorno e di Montemurlo – l’una nella campagna di Castelfranco di Sotto, l’altra nei pressi di Prato, tutte e due di proprietà della marchesa Maria Vettori – ma già nel 1856 abitavano a Firenze nel bel palazzo di piazza Maria Antonia (ora piazza Indipendenza), donato loro dalla marchesa Vettori. Da subito, quella signorile dimora venne aperta con cordialità agli artisti amici del pittore. A godere dell’ospitalità di Banti e della moglie fu soprattutto Giovanni Boldini e la confidenza quotidiana nata fra la famiglia Banti e il pittore ferrarese si riflette nei tanti dipinti e bozzetti eseguiti da Boldini nel corso degli anni che raffigurano Banti stesso, la moglie e i loro figli, in particolare Alaide (figlia amatissima, rappresentata spesso anche dal padre) e Leonetto, ritratti nelle stanze confortevoli del palazzo fiorentino come nei salotti e nel giardino della sontuosa villa del Barone a Montemurlo.

Per approfondire alcune tematiche della vita e dell’opera di Banti sono organizzate due conferenze affidate a autorevoli studiosi dell’arte toscana dell’Ottocento quali Silvestra Bietoletti e Andrea Baldinotti.

Nel corso della prima conferenza, che si terrà sabato 13 aprile alle ore 11 al Teatro G. Verdi di Santa Croce sull’Arno Silvestra Bietoletti introdurrà la figura di Banti e toccherà le tematiche presenti in mostra. La conferenza è organizzata in collaborazione con Rotary Santa Croce Montopoli – Comprensorio del Cuoio, Lions Club San Miniato, Rotary Fucecchio – Santa Croce sull’Arno

Sabato 11 maggio alle ore 10 nella Saletta Vallini della Biblioteca Adrio Puccini di Santa Croce sull’Arno Andrea Baldinotti affronterà il tema Fascino femminile e committenze controverse: Cristiano Banti e Giovanni Boldini nel corso della conferenza realizzata in collaborazione con Fidapa BPW Italy – Sezione di San Miniato.

Calendario degli appuntamenti

“Cristiano Banti. Duecento anni dalla nascita”

Collaborazione scientifica: Silvestra Bietoletti e Ilaria Mariotti

realizzatore: Comune di Santa Croce sull’Arno in collaborazione con Crédit Agricole Italia.

inaugurazione: sabato 20 aprile ore 17:00

sede Centro Attività Espressive Villa Pacchiani, Piazza Pier Paolo Pasolini, Santa Croce sull’Arno

orari di apertura: 20 aprile-25 maggio 2024 dal venerdì alla domenica ore 17:00-20:00.

Conferenze:

Sabato 13 aprile 2024 ore 11:00

Silvestra Bietoletti Cristiano Banti. Duecento anni dalla nascita.

Teatro G. Verdi di Santa Croce sull’Arno

La conferenza è organizzata in collaborazione con Rotary Santa Croce Montopoli – Comprensorio del Cuoio, Lions Club San Miniato, Rotary Fucecchio – Santa Croce sull’Arno.

Sabato 11 maggio alle ore 10:00

Andrea Baldinotti Fascino femminile e committenze controverse: Cristiano Banti e Giovanni Boldini

Saletta Vallini – Biblioteca Adrio Puccini di Santa Croce sull’Arno

La conferenza è organizzata in collaborazione con Fidapa BPW Italy – Sezione di San Miniato.