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Il Dott. Antonio Mori, a nome del Comitato Difesa Alberi Pisa, e la Consigliera Civica Elisabetta Mazzarri della Lista Boggi Sindaco, esprimono profonda preoccupazione per l’irreparabile danno causato dal recente abbattimento dei 35 tigli secolari lungo il tratto Ripafratta-Cerasomma.
Un atto che ha colpito duramente l’ambiente e il patrimonio storico della nostra città, compromettendo una parte fondamentale della nostra identità ecologica e culturale. La stima del danno economico, pari a circa 455.000 euro, si basa sul valore medio per ciascun tiglio secondo il metodo svizzero C.A.V.A.T., pari a 13.000 euro ad albero. Si precisa che tale stima è al ribasso, in quanto alcuni esemplari possono raggiungere valori compresi tra i 30.000 e i 40.000 euro, in base alle loro dimensioni e caratteristiche. Anche la nostra proposta di compensazione, che prevede la messa a dimora di 1.400 nuovi alberi, rappresenta il minimo indispensabile: secondo le stime dell’esperto svizzero Novak, ogni tiglio secolare necessita della piantumazione di almeno 40 alberi per ripristinare l’equilibrio arboreo. Esempi concreti mostrano che un singolo tiglio abbattuto di 19 metri di altezza e 236 cm di circonferenza può richiedere fino a 80 alberi per una compensazione equivalente. La nostra richiesta è quindi chiara e concreta: la Provincia deve provvedere alla messa a dimora di 1.400 alberi, da distribuire in zone strategiche come le aree circostanti il CNR, per creare un collegamento ecologico con il bosco di via Pungilupo. Ogni pianta dovrà essere coperta da una polizza assicurativa per almeno tre anni, che garantisca la manutenzione e la sostituzione di eventuali esemplari malati o morti. Solo così si potrà garantire il successo reale e duraturo di questa iniziativa”, affermano Mori e Mazzarri.
“Ogni albero piantato sarà una testimonianza concreta della capacità della città di rispondere alle sfide ecologiche, nonché un gesto di responsabilità verso le future generazioni. Sul piano giuridico, non possiamo ignorare che sono state violate almeno quattro normative tra cui la Legge 147/2009 e la Legge 157/1992, che vietano il taglio di alberi in assenza di comprovate e documentate giustificazioni, soprattutto in presenza di modifiche ambientali in corso. L’articolo 52 della Legge 753/80 è stato inoltre interpretato in modo scorretto, come evidenziato da una relazione tecnica redatta dal gruppo di intervento giuridico. È doveroso ricordare che, oltre al danno ambientale ed economico, è stato abbattuto un viale storico vincolato, un atto che rappresenta una grave ferita al nostro patrimonio e una chiara violazione delle tutele esistenti. Alla luce della gravità dei fatti e della responsabilità politica e amministrativa nella gestione dell’intera vicenda, chiediamo le dimissioni immediate del Presidente della Provincia, Massimiliano Angori. Qualora tale richiesta venisse ignorata, annunciamo fin d’ora l’avvio di una petizione pubblica, che sarà sottoposta alla Regione Toscana affinché venga chiesto un intervento formale e si valuti la rimozione di Angori dal suo incarico. La nostra posizione è netta: non accetteremo che questo danno venga ignorato o minimizzato. Chiediamo alla Provincia e al Comune di San Giuliano Terme di assumersi le proprie responsabilità e di risarcire il territorio con un’azione tangibile: la messa a dimora di almeno 1.400 alberi. Il Comitato si dichiara pronto a indicare le aree idonee per la realizzazione del progetto. Questa proposta non è solo una forma di risarcimento: è un atto di giustizia ambientale, un passo necessario per riappropriarci del nostro paesaggio, della nostra salute e della nostra storia” concludono Mori e Mazzarri.