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“La gestione delle società partecipate è diventata terreno di spartizione politica, dove il merito viene sistematicamente sacrificato in nome di equilibri tra correnti e giochi di potere interni ai partiti. Il caso Geofor e la situazione della Società della Salute Pisana sono purtroppo esempi concreti di questo malcostume ormai radicato.” Così Dario Rollo, capogruppo di Valori e Impegno Civico nel consiglio comunale di Cascina, commenta la vicenda della presidenza Geofor
“Durante la sua presidenza – prosegue Rollo – la SdS Pisana ha accumulato un disavanzo di circa 1,6 milioni di euro nel 2023, che ad oggi resta ancora da coprire. Una gestione disattenta, fatta di progetti dai costi fuori mercato e priva di una visione economica sostenibile. Ma sarebbe sbagliato addossare ogni responsabilità a una sola figura: tutti coloro che avevano un ruolo chiave all’interno del Consorzio – amministratori, dirigenti e organi di indirizzo – hanno responsabilità precise per non aver esercitato il controllo necessario né fornito linee guida chiare a tutela dei cittadini.” Per Rollo, il vero nodo è politico: “Queste partecipate sono trattate come strumenti per compensare carriere politiche e silenziare rivalità interne, non come enti da guidare con competenza e responsabilità. Il Partito Democratico, in particolare, continua a muoversi come se le nomine fossero affari interni di partito, da decidere nelle stanze chiuse, lontano da qualsiasi criterio oggettivo. Ma anche il centrodestra è colpevole di un silenzio complice: non denuncia, perché partecipa. Entrambi hanno ormai adottato lo stesso schema.” Il rischio concreto, secondo Rollo, è che il disavanzo della SdS Pisana diventi una zavorra per tutto il consorzio, minandone la sopravvivenza e mettendo a rischio servizi fondamentali per i cittadini. “La politica dovrebbe servire i territori, non servirsene – conclude Rollo. Non possiamo continuare a riciclare nomi già protagonisti di gestioni fallimentari. Le nomine devono tornare a basarsi su trasparenza, competenza e responsabilità. Il bene comune non può più essere subordinato agli interessi delle segreterie di partito. È tempo di cambiare davvero rotta.”