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Ludovica Mantovani è cresciuta nel mondo del calcio: è la figlia dell’indimenticabile Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria che nel 1991 vinse lo scudetto. Erano i tempi dei “gemelli del gol” Vialli e Mancini. Le competenze e la conoscenza del mondo del calcio le hanno consentito di raggiungere il vertice della Divisione femminile della Figc. «La nostra missione – dice al Dubbio – è quella di abbattere ogni barriera culturale e rendere possibile per le bambine la scelta di giocare a pallone». Un obiettivo ambizioso che guarda nell’immediato agli Europei femminili, in programma in Inghilterra dal prossimo 6 luglio.
Presidente Mantovani, il calcio femminile sta riscuotendo sempre maggiore interesse. Da cosa dipende? Sicuramente dall’opportunità di avere una grande visibilità e dai risultati sul campo delle Azzurre. Il Mondiale del 2019 ha incuriosito tantissimi tifosi. Da lì, poi, il lavoro che è stato fatto con la Divisione ha permesso al calcio femminile, grazie ai nostri media partner, di promuovere sempre di più i campionati e le competizioni d’élite, grazie a nuovi format più avvincenti. Oggi raggiungiamo un grande pubblico settimanalmente sia sul territorio che all’estero. Tutto ciò fa capire che, pur avendo iniziato il nostro percorso un po’ dopo altre nazioni, l’accelerazione e il lavoro svolto da tutti gli stakeholder negli ultimi anni sta portando ottimi frutti. L’esclusione della Nazionale maschile dal Mondiale di calcio nel Qatar accrescerà l’attenzione sul calcio femminile? Nel 2019 c’era tantissima voglia di maglia azzurra. Le ragazze di Milena Bertolini si sono qualificate dopo vent’anni al Mondiale e hanno trasmesso all’ambiente un entusiasmo indescrivibile. Da lì l’interesse per la nazionale è cresciuto ed è diventato costante. L’Europeo in Inghilterra è molto atteso e siamo anche orgogliosi del percorso della nostra Under 19 guidata da Enrico Sbardella. Cosa sta facendo la Divisione Calcio Femminile della Figc per avvicinare le bambine e le ragazze al calcio giocato? L’obiettivo, anzi, direi la missione della Federazione è quella di abbattere ogni barriera culturale e rendere possibile per le bambine la scelta di giocare a calcio. La Divisione Calcio Femminile e il Settore Giovanile Scolastico Figc stanno lavorando in sintonia per avvicinare le bambine al nostro sport in ambienti protetti. Le nostre campionesse sono diventate vere “Role Model”, atlete nelle quali potersi riconoscere ed identificare che sanno di avere oggi una grande responsabilità dentro e fuori dal campo. Il grande passo è stato fatto dalla Federazione nel 2015, quando ha imposto a tutte le squadre professionistiche maschili di sviluppare al proprio interno o in collaborazione un settore giovanile femminile. Speriamo di strutturarci con gradualità e con la medesima attenzione in tutta Italia. Al Sud, forse, ci sono meno opportunità, ma esistono realtà virtuose. Penso alla Pink Bari che, nonostante quest’anno abbia ceduto il titolo sportivo della prima squadra alla Ternana, continua il suo impegno verso le più piccole. Ci vorrà ancora un pochino di tempo, ma sono molto fiduciosa. I segnali positivi sono tanti. Fonte: ildubbio.news