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Rete solidale a Pisa: a febbraio partirà il progetto “Pane vecchio … risparmio fresco”

«Ringrazio tantissimo le associazioni di categoria che si stanno impegnando per creare una rete solidale di commercianti di cui il Comune di Pisa può diventare capofila per questo genere di iniziative. E, naturalmente, ringrazio gli imprenditori che hanno messo in campo le loro idee per realizzare qualcosa di concreto contro lo spreco alimentare, in nome della solidarietà», così l’assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa, Gianna Gambaccini, nel presentare le iniziative di alcuni imprenditori.

Dal 1 febbraio, infatti, partirà in fase sperimentale per due mesi il progetto “Pane vecchio … risparmio fresco” che al momento coinvolge quattro panetterie cittadine da un’idea di Rosanno Burchielli. Si tratta del ritiro da parte degli esercizi aderenti del pane vecchio in cambio di un risparmio di pari valore sull’acquisto successivo.

Un progetto simile è stato presentato da Maurizio Nocita che insieme a Confcommercio sta creando una rete di locali pubblici, in particolare bar e pasticcerie, per l’utilizzo dei prodotti dolciari da banco rimasti invenduti alla fine della giornata. L’idea è creare una rete solidale di commercianti che si mette a disposizione di chi ha bisogno, in un’ottica di risparmio e recupero dei prodotti. Per l’iniziativa sono state contattate alcune associazioni di volontariato che si occupano di solidarietà ai più bisognosi.

Sabrina Perondi di Cna Pisa ha confermato come i panificatori iscritti all’associazione di categoria abbiano «accolto favorevolmente l’iniziativa, assicurando la prossima adesione» . Così Federico Peragnoli, direttore di Confcommercio Pisa: «Abbiamo accolto positivamente l’invito dell’assessore Gambaccini in merito a due iniziative molto interessanti dal punto di vista sociale. Ci siamo attivati immediatamente, coinvolgendo le categorie coinvolte, ben 70 tra bar e pubblici esercizi, oltre a panifici e panetterie. Ridurre lo spreco alimentare, così come sostenere iniziative di solidarietà, tanto più se nascono dagli stessi imprenditori, sono proposte che come Associazione non possiamo che accogliere e rilanciare».