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La proposta di Antonio Mazzeo e Olivia Picchi: “Apriamo gratuitamente gli spazi pubblici alle attività commerciali pisane”

Il piano Riapri Pisa presentato dal sindaco Conti è un primo passo, ma non può bastare. Abbiamo davanti mesi in cui, se davvero vogliamo dare una mano concreta alle famiglie, ai lavoratori, ai commercianti e a tutti coloro che fanno impresa, sarà fondamentale ripensare completamente la nostra città. E dovremo farlo intorno a 3S: Salute, Sicurezza, Spazi“. A sostenerlo sono il consigliere regionale PD Antonio Mazzeo e la consigliera comunale dem Olivia Picchi che, insieme al gruppo consiliare del PD a Palazzo Gambacorti che le ha già illustrate nelle Commissioni competenti, hanno predisposto una serie di proposte da avanzare sia a livello regionale sia a livello comunale.

Vogliamo mettere a disposizione della città alcune idee che pensiamo possano aiutare tutti in questa fase di ripartenza – spiegano – e che dovranno necessariamente seguire la piena attuazione del piano Riapri Pisa che, al momento, abbiamo visto solo su carta. La prima riguarda la creazione di grandi spazi di condivisione a disposizione dei cittadini e delle attività commerciali, creando a Pisa un modello da esportare anche altrove. Per farlo serve che il Comune metta a disposizione gratuitamente, una volta terminata l’emergenza, tutti gli spazi pubblici possibili: se infatti oggi è fondamentale riaprire la Ztl per garantire di poter arrivare con la macchina davanti ai locali che fanno l’asporto, quando questi potranno riaprire sarà necessario che possano sfruttare al massimo lo spazio di fronte ai loro ingressi per agevolare il distanziamento della clientela. Questo può valere per i lungarni e per le principali piazze della città, ma anche per tutte le zone del litorale. Così facendo potrebbero essere attuati anche specifici progetti in accordo tra gli esercenti e potrebbero tenersi, in sicurezza, anche spettacoli di accompagnamento alle serate“. Una proposta in linea con la previsione del governo, annunciata ieri dal ministro Franceschini, di esentare bar e ristoranti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico.

Accanto a questo, spiegano poi Mazzeo e Picchi, serve lavorare ad abbattere i costi fissi che molti esercenti devono sostenere. “Per questo – spiegano – sarebbe opportuno che il Comune prevedesse, per i proprietari dei fondi, una riduzione dell’IMU proporzionale alla diminuzione dell’importo di locazione degli immobili sede di laboratori artigiani, attività commerciali e pubblici esercizi“. Altro aspetto è quello legato all’istruzione. “Dato che anche in questo caso il tema principale sarà la rimodulazione degli spazi, potremmo pensare ad esempio di svolgere al mattino una parte di lezioni nei teatri e nei cinema e al pomeriggio usarli per le attività ludiche. Così facendo si potrebbero risolvere il problema della conciliazione lavoro/famiglia e al tempo stesso mettere in campo aiuti diretti a un settore molto colpito attraverso la riscossione, almeno, di una quota di affitto per il locale. Senza dimenticare che in un progetto del genere potremmo reinserire al lavoro, ad esempio, anche le educatrici delle ludoteche fin dalla mattina“.

In ultimo, ma non per importanza, l’accessibilità alla tecnologia e al digitale. “Su questo punto in particolare – concludono Mazzeo e Picchi – si può davvero lavorare in sinergia tra Comune e Regione: la giunta toscana, proprio ieri, ha  stanziato 500mila euro per l’acquisto di tablet e portatili e noi vogliamo che da settembre tutte le famiglie abbiano la garanzia di essere dotate di strumenti adeguati a una eventuale ripresa, anche parziale, della didattica a distanza. Noi, come sempre, siamo a disposizione per trovare insieme le soluzioni migliori e crediamo che questo sia il momento di agire in modo collettivo mettendo da parte le bandiere e le appartenenze ma pensando solo e soltanto al bene di Pisa, delle pisane e dei pisani. Speriamo davvero che il sindaco e la giunta siano disponibili a fare altrettanto“.