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Movida: Confesercenti attacca le ordinanze e chiede di partecipare alla riunione di giovedì in prefettura

“Le ordinanze per regolare la mala movida e i controlli antiassembramento nel centro storico negli ultimi due fine settimana sono stati un fallimento completo. Purtroppo eravamo stati buoni profeti. Questo accade quando si sceglie di non coinvolgere le associazioni di categoria e quindi gli operatori che sono sul campo. Errore che si sta per ripetere visto che per giovedì il prefetto ha annunciato la convocazione di una riunione del comitato dell’ordine pubblico e della sicurezza, ancora una volta senza la presenza delle associazioni di categoria”. E’ dura la posizione di Confesercenti Toscana Nord, con il suo responsabile area pisana Simone Romoli, dopo che nel fine settimana la movida è sfuggita ad ogni controllo come testimoniano le immagini notturne di piazza dei Cavalieri. “E’ successo quello che avevamo temuto – dice ancora Romoli – e che era del tutto evidente. La colpa della mala movida non è dei gestori dei locali. Infatti il caos è scoppiato oltre l’orario di chiusura, con il centro storico invaso da venditori abusivi di bevande alcoliche e assembramenti soprattutto in piazza dei Cavalieri. Un fallimento dell’ordinanza che pensava di risolvere i problemi chiudendo anticipatamente i pubblici esercizi e vietando l’asporto dalle 19. Una visione davvero persecutoria che penalizza, come unici colpevoli, i locali. E’ necessario – incalza il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord – ribaltare la ratio del provvedimento e punire i venditori abusivi, punire che si porta da casa gli alcolici e beve in strada in totale disprezzo delle norme legate all’emergenza coronavirus. Abbiamo inviato una lettera ufficiale al prefetto, e per conoscenza al sindaco, affinchè ci si decida a convocare anche le associazioni di categoria alla riunione già fissata per giovedì. Come parti in causa, siamo sicuramente in grado di offrire un contributo fattivo”. Anche il presidente del sindacato pubblici esercizi Fiepet Confesercenti Pisa, Massimo Rutinelli, attacca l’ordinanza. “Lo avevamo scritto venerdì e puntualmente è successo. Chiudere i locali alla mezzanotte vuol dire lasciare centinaia di giovani senza punti di riferimento, in assenza di controlli, ed in balia dei venditori abusivi. Vuol dire creare assembramenti. Ribadiamo come sia fondamentale mantenere i locali aperti fino alle 1 con una mezz’ora di comporto per togliere i tavoli, come presidio innanzitutto, e far partire i controlli del territorio dal momento della chiusura. Ha poco senso, poi, vietare la vendita per asporto e permettere che la gente giri per le strade con le bottiglie comprate dagli abusivi”. La conclusione di Massimo Rutinelli: “Dobbiamo immediatamente intervenire per ribaltare il senso dell’ordinanza coinvolgendo chi è sul campo. Respingiamo anche ipotesi fantasiose di spostare la movida ad esempio ai Vecchi Macelli, ipotesi che non tengono minimamente conto della realtà commerciale pisana e dell’importanza del presidio dei pubblici esercizi andando ad incidere su un zona ad altissima densità residenziale”.