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Comune di Calci, servizi educativi per la prima infanzia: ricevuti oltre 13mila Euro di finanziamenti

Ha partecipato al bando regionale Por-Fse prima infanzia ed ha ottenuto un finanziamento di 13.869, 89 euro. L’ente di Piazza Garibaldi anche quest’anno riceve risorse regionali a copertura delle spese sostenute nell’ambito delle attività educative rivolte ai bambini da 0 a 3 anni. La Regione Toscana, infatti, per sostenere e promuovere nel territorio l’offerta di servizi educativi per la prima infanzia ed incentivare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, ha pubblicato un avviso per la distribuzione di specifiche risorse della Comunità Europea per l’anno educativo 2020/2021.

Le risorse ottenute dal Comune di Calci verranno utilizzate per la gestione indiretta del nido comunale “Il Linchetto” in località La Gabella che, anche per l’anno educativo 2020/2021, vedrà migliorata l’offerta formativa mantenendo altresì invariate le rette per i residenti.
Il nido, aperto dal 2013, può accogliere fino a 57 bambini dall’età di 3 mesi, da settembre a giugno.
“La nostra Amministrazione promuove e realizza opportunità e contesti di crescita per bambini, riconoscendo l’educazione e la formazione valori collettivi, sostenendo la costituzione di un sistema educativo volto a riconoscere i bambini protagonisti della loro crescita – interviene l’assessore all’istruzione Anna Lupetti – Al nido “Il Linchetto” realizzare tale finalità implica anche la stretta collaborazione con le famiglie, riconosciute come co- protagoniste del progetto educativo del servizio, portatrici di propri valori, nonché dei diritti all’informazione, alla partecipazione e alla condivisione delle attività realizzate all’interno del servizio medesimo”

A concludere è il Sindaco Massimiliano Ghimenti: “Investire nella prima infanzia rappresenta per il nostro Comune un’area di attenzione particolarmente importante, in linea con quanto sostenuto sia dalla Regione che dalla Raccomandazione della Commissione Europea (2013/112/UE), al fine di assicurare da un lato le migliori condizioni educative e di socializzazione dei bambini, dall’altro le condizioni necessarie a favorire la partecipazione dei membri responsabili di cura, ed in particolare delle donne, al mercato del lavoro”