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Allevamenti, stanziati 272mila euro per i programmi genetici del 2020

Ammontano a 272mila euro le risorse che la giunta regionale ha stanziato
per il 2020 per la raccolta dei dati che i tecnici di ARAT (Associazione
regionale allevatori della Toscana) effettuano negli allevamenti dei capi
iscritti ai Libri genealogici, per realizzare programmi genetici.

Pratica ormai solida, i programmi contengono le regole per la selezione
nelle razze bovine, suine, equine, ovine e caprine dei riproduttori, e il
loro utilizzo per preservare o migliorare le caratteristiche desiderate
della razza così da avere animali più efficienti e resistenti, con
migliori condizioni di salute e proteggere le razze autoctone.

Gli indici di selezione vanno dal livello di produzione, alle
caratteristiche qualitative, dalla resistenza alle malattie ai caratteri
fisici funzionali all’allevamento, passando per longevità, attitudine
materna, rusticità.

L’attività di miglioramento genetico – ha spiegato la vicepresidente e
assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi – ha un impatto concreto e
diretto sulle produzioni: è proprio grazie al miglioramento genetico,
unito alla elevata professionalità dei nostri allevatori ed al patrimonio
di biodiversità zootecnica autoctona, che la Toscana, come l’Italia tutta,
hanno una posizione di leadership e di prestigio agroalimentare a livello
internazionale, accanto ad una numerosa diversificazione di produzioni
autoctone
” .

Accogliamo con soddisfazione – ha detto il presidente di ARAT Roberto
Nocentini – l’attenzione della vicepresidente Saccardi per la tutela e il
miglioramento del patrimonio zootecnico della Toscana. E’ un impegno che
sottolinea il valore di questo settore per l’economia agricola regionale e
il contributo strategico che può dare per la salvaguardia
dell’ambiente
”.