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Comune di Calcinaia: la Lista Civica Con Calcinaia e Fornacette lascia il Consiglio Comunale

Un’offesa alle istituzioni democratiche che denota una palese mancanza di rispetto verso il nostro ente, verso il lavoro degli uffici comunali, verso i cittadini.

Uscire stizziti dal Consiglio Comunale senza voler ascoltare le motivazioni dell’introduzione di due punti all’ordine del giorno della seduta, senza ascoltare e senza sapere il perché di questa urgente necessità, riteniamo denoti un atteggiamento di disprezzo verso l’assemblea e rappresenti un gesto di forte maleducazione nei confronti di tutti coloro che stavano seguendo la discussione.

Per quanto concerne la scelta della maggioranza di introdurre in extremis la discussione dei regolamenti sul Canone Unico, occorre precisare, che come tante altre amministrazioni, abbiamo sperato fino all’ultimo in una proroga per l’approvazione del nuovo Canone Unico introdotto dal Governo con la Legge di Bilancio 2020. L’amministrazione ha seguito le linee di ANCI che ha chiesto più volte una moratoria con slittamento dell’entrata in vigore del Canone Unico al 2022. La proroga c’è stata, ma il Comune aveva bisogno di colmare un vuoto normativo che si sarebbe venuto creare nei primi giorni del 2021 evitando così anche criticità ai cittadini e agli utenti del nostro Comune.

La maggioranza ha inoltre garantito la possibilità di approfondire e rivedere, sia nelle apposite commissioni che in Consiglio, i regolamenti relativi al Canone Unico che in realtà non sono altro che la somma dei precedenti regolamenti sull’imposta sulle Pubbliche Affissioni e sulla Cosap.

Non vogliamo essere maliziosi, ma viene da pensare che la Lista Con Calcinaia e Fornacette abbia scelto di lasciare il Consiglio per evitare la discussione di Ordini del Giorno scivolosi per il composito e vario elettorato della lista civica.

Che una forza democratica si astenga dalla discussione di un punto perché impossibilitata a prendere atto di quello che è stato presentato lo riteniamo giusto, che magari pretenda la possibilità di ridiscuterne lo riteniamo legittimo, quello che ci sentiamo di condannare è l’atteggiamento di chi senza ascoltare motivazione alcuna decida di lasciare un consesso democratico che doveva ancora portare a termine la discussione di altri importanti punti all’ODG.