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I ringraziamenti di Nerini sulla proposta dello nuovo statuto del Teatro Verdi

Grazie del grande lavoro fatto in commissione per questo nuovo strumento al passo con i tempi. Grazie al Presidente e ai commissari tutti. Ho vissuto molto nel passato nell’ambiente del Teatro Verdi e ho avuto modo di conoscere un mondo di lavoro e soprattutto di passione artistica. Anche nei tempi non facili del Teatro Tenda, che non so quanti si ricordino, quando il teatro era chiuso per i restauri. Ecco perché quando si vedono alcuni articoli tendenziosi storco un po’ la bocca Oggi sulla stampa c’è chi vuole sottolineare come il Comune “senta” il bisogno di avere un direttore per il teatro da 100mila€ l’anno, durante la pandemia, e si insinua che si modifichi lo statuto solo per questo, non è così, utilizzando, anzi strumentalizzando, anche le parole dell’amico Andrea Buscemi tanto che non si capisce se il pezzo sia una intervista o altro, e a parte la caduta di stile su “l’alibi della pandemia” da parte di chi scrive, mi sembra davvero una polemica montata ad arte e non si può mettere sullo stesso piano la scelta di far seguire un ente così importante a un professionista e cercare quel salto di qualità che la città merita, con l’ingresso forzato una rappresentanza delle maestranze negli organi di vertice… Quando si parlava da destra di ”socializzazione”… erano etichettati come fascisti e basta. Non credo nemmeno ci sia da ridicolizzare il clamore mediatico dei provini che saranno una consuetudine, ma che nessuno conosceva e che proprio durante la pandemia si sono rivelati veicolo pubblicitario non indifferente, un nuovo modo di fare cultura con buona pace di chi è attaccato a stereotipi cartacei. Forse davvero ci sono persone che godono nel tenere tutto appiattito, tutto sotto tono, tutto “provinciale” quando le eccellenze ci sono e invece vanno valutate e portate alla luce. Ma ci si deve rende conto del mondo cambiato anche da questa pandemia. E anche soffermarsi sulle scelte che può fare la politica in questo caso quando per decenni la politica è intervenuta pesantemente e sempre sulle scelte “culturali” della città .. è veramente fastidioso… È come dire gli altri erano dei ganzi chi c’è ora non saprà nemmeno scegliere… Credo proprio ci sia da cambiare passo e lo stiamo facendo. Dopo un percorso molto lungo e ponderato in commissione, dove si sono affrontate tutte le problematiche del caso, oggi le “barricate” non ci sono davvero state, anzi lo Statuto è stato votato quasi all’unanimità, la buona politica ha prevalso.