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Sabato 11 settembre “Per gente ammodino”: appuntamento al Golf Club di Tirrenia con “I detti pisani”

Un divertente sabato “per gente ammodino” è in programma l’11 settembre alle 18 sulla nuova terrazza del Golf Club di Tirrenia con la presentazione del libro “Detti pisani per gente ammodino”, pubblicato da Pacini Editore, scritto da Stefano Renzoni e illustrato da Raffaele Silvestri.All’evento, assieme all’autore e all’illustratore, interverranno i giornalisti Renzo Castelli e Beppe Meucci. Seguirà un aperitivo offerto a tutti i partecipanti all’evento.

Per i golfisti il pomeriggio inizierà alle 15 con la gara “Per gente ammodino” Formula Luisiana a coppie cat. unica organizzata dal Golf Club di Tirrenia e da Pacini Editore. I premi per le prime tre coppie classificate saranno offerti da Pacini Editore; premio speciale per la prima coppia lady.

– Le regole anti-Covid per partecipare:

L’evento delle 18 è aperto a tutti. Così come previsto dalle regole anti-Covid in vigore, per l’ingresso alle strutture interne del Golf Club è richiesta l’esibizione del Green Pass. La presentazione si svolgerà invece sulla terrazza all’aperto: in questo caso, la certificazione non è obbligatoria. In tutti i casi dovranno comunque essere mantenuti i comportamenti previsti: distanziamento e mascherine.

– Il libro:

In “Detti pisani per gente ammodino” (70 pagine; 5 euro), l’autore, Stefano Renzoni, storico dell’arte e “pisano senza vergognarsene troppo”, raccoglie e spiega, in modo ora irriverente ora persino malinconico, modi di dire ed espressioni colorite del lessico quotidiano.

Un lessico assolutamente familiare, insomma, e se vogliamo (finalmente) anche ‘politicamente scorretto’ che viene raccontato e indagato nella sua etimologia, persino antropologica, in pagine esilaranti corredate dalle illustrazioni di Raffaele Silvestri, giovanissimo grafico laureato all’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Nei 50 “Detti pisani”, la ‘gente ammodino’ troverà la spiegazione di modi di dire come “ber mi’ Romeo”,  “ir budello di tu ma’”, “levare il fumo alle stiacciate”, “Taralla, che morì senz’assaggialla”, “ma voi insegna’ a babbo a pipa’”, conoscerà l’origine di locuzioni come “buo punzone” e la sua variante “buo levere”, “culo sudicio (aver il)”, ritroverà memoria di parole in disuso come “baogigi” o “fiammata”, e si inoltrerà nella comprensione di aggettivi come “bella farda”, “manfruito”, “cardeo” o “peoro”.

Il libro, che è già disponibile nelle librerie e ha registrato un altissimo numero di vendite anche online, nasce dalla trasposizione su carta di una selezione – con l’aggiunta di alcuni inediti – , degli scritti che l’autore aveva pubblicato sulla pagina facebook (da lui fondata assieme ad altri specialisti e studiosi di arte) “L’Immagine di Pisa” nei giorni della ‘segregazione’ dovuta alla pandemia.

“In periodi storici meno triviali di questo – scrive Stefano Renzoni nella introduzione intitolata ‘La noia al tempo della peste’ – una personcina ammodo ne avrebbe tratto giovamento per espiare peccati praticati da anni o coltivare letture giudiziose e dense, esercizi spirituali o per meditare su quanto tutto sia flebile e vano”. “Per me invece – prosegue – la pandemia ha significato noia: una noia mortale e immedicabile. Giornate incolori e prive di emozioni che non fossero quelle relative alla conta degli ammalati sentita in tv e alla visione delle registrazioni della Freccia Nera o del Tenente Sheridan. Venni preso da una voglia compulsiva di leggerezza, di perdermi in cose vacue e leggere e frequentare i social scrivendo qualcosa per ridere”. “Per questo motivo, non per altro – spiega quindi l’autore – iniziai a scrivere alcune bagatelle trovando nella mia città una virile trascuratezza, una disillusione dolcissima che ci permette di prenderci in giro, col solo scopo di ingannare la noia e di sorridere”. Perché in fondo, come racconta Renzoni nel detto “Ir budello di tu ma’”, “la classe del pisano è come l’araba fenice di Metastasio ‘che vi sia ciascuno lo dice, dove sia nessun lo sa’”.

– L’autore

Stefano Renzoni, storico dell’arte, insegna in un liceo cittadino e da molti anni è consulente della Fondazione Pisa per la quale ha curato l’allestimento del Museo di Palazzo Blu e cura mostre. Ha scritto numerosi libri e articoli scientifici sull’arte pisana e toscana tra Settecento e Novecento; ha scritto contributi in volumi collettivi dedicati all’arte o a mostre. Di recente ha scritto una monografia su Antonello da Messina (Edifir) ed è nel comitato consultivo della XVII Biennale di Architettura di Venezia.

– L’illustratore

Raffaele Silvestri è nato a Pisa nel 1989 ed è laureato in Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Carrara.