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Verso le elezioni amministrative del 2023, per una “Pisa città pubblica”, contro il PUA (Partito Unico degli Affari)

In queste settimane si susseguono iniziative e dichiarazioni da parte di leader locali e nazionali che prospettano per le prossime elezioni amministrative alleanze di “sinistra” per disarcionare il leghista Conti dalla sedia di Sindaco, al fine di ripristinare l’ordine precedente, che ha visto per oltre 30 anni il PDS e poi il PD governare la nostra città.

La ragione di fondo di questa “chiamata alle armi” e all’unità è la solita usata in questi decenni per far digerire ai settori popolari le ricette lacrime e sangue imposte dai governi del PD, alternandosi alla destra berlusconiana, leghista e fascista. Un “al lupo – al lupo” che non convince più le maggioranze, come dimostrato dall’impressionante calo di votanti alle ultime elezioni per il rinnovo dei consigli comunali di grandi metropoli, città di media e piccola dimensione. Oltre il 60% degli aventi diritto al voto, provenienti dai quartieri popolari, si sono tenuti al largo dalle urne.

I motivi sono presto detti: tutte le illusioni vendute dai maestri pubblicitari in questi anni, incarnate dai vari Renzi – Grillo – Salvini – Meloni sono crollate di fronte alla prova dei fatti. I rottamatori, gli anti casta, i razzisti / sovranisti e i fascisti mascherati si sono tutti accodati al padrone della fiera, quel Mario Draghi che impone le regole scritte a Bruxelles, senza neppure farle leggere ai ministri del suo governo.

Siamo governati da un esecutivo che mette intorno ad un tavolo a decidere le sorti del paese Letta, Berlusconi, Salvini, Speranza e Di Maio, con una “opposizione di palazzo” rappresentata dalla Meloni. Quello che noi chiamiamo il PUA, Partito Unico degli Affari, che funziona benissimo anche a livello della Giunta regionale toscana, guidata dal PD Eugenio Giani, con provvedimenti chiave condivisi con fascisti e leghisti, dal sistema aeroportuale alla gestione del sistema edilizio pubblico.

Nonostante tutto questo, gli esponenti delle varie liste civetta nate per convogliare voti verso il PD (SI, LeU, SEL, sardine e altri) ripropongono anche a Pisa la parola d’ordine dell’unità a “sinistra” per contrastare la destra….

Nella nostra città, come tutti sanno, nel 2018 non vinse la destra, bensì perse il PD, diretto da un Sindaco (Filippeschi), una Giunta e un sistema di potere che aveva fatto dell’arroganza e del disprezzo verso i settori popolari la propria ragion d’essere, presi evidentemente da un delirio di onnipotenza infrantosi, non a caso, proprio sulle urne dei quartieri popolari.

Potere al Popolo! a Pisa, come in tutto il paese, non cadrà nella trappola dell’unità contro il pericolo della destra, perché e evidente che siamo di fronte alla solita minestra avvelenata, servita da un personale politico intercambiabile e subalterno ai diktat della UE, di Confindustria e dei potentati locali.

Nella costruzione della lista che presenteremo alle prossime elezioni comunali pisane cercheremo l’unità con i lavoratori, i senza casa, i pensionati, i giovani precari, le donne in lotta per la loro emancipazione, gli studenti e i settori popolari colpiti dalle politiche della precedente e della attuale Giunta comunale.  Cercheremo di rappresentare questi interessi, non certo quelli delle segreterie di partiti nati solo per indorare la pillola di politiche lacrime e sangue, imposte dai governi che, a livello centrale e locale, hanno sempre sostenuto attivamente.

Potere al Popolo! Pisa