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Città Ecologica, “Darsena Europa, no alla ricompensa per il danno”

Il progetto della Darsena Europa non va realizzato. La Città ecologica la ritiene un’opera di una fase storica ormai superata, basata sul gigantismo delle navi e su una crescita continua del traffico marittimo. Per realizzarlo sarebbero necessarie circa 2 milioni di tonnellate tra pietre e massi, calcestruzzo per 150.00 tonnellate, 4 milioni di tonnellate di acciaio. Sarebbero emesse quantità enormi di gas clima-alteranti e consumate grandi quantità di energia per la sola realizzazione. 

Gli effetti sulla costa pisana potrebbero essere catastrofici, fino alla scomparsa della spiaggia fino a Tirrenia soprattutto se sommati agli effetti dei cambiamenti climatici con l’aumento di fenomeni atmosferici estremi (più forza e altezza delle onde) e l’innalzamento del livello del mare. 

Quando si parla di compensazione implicitamente si accetta che l’opera si faccia e che ci sia un danno. Si chiede di essere ripagati, compensati, in qualche modo. Già si è parlato di  milioni di metri cubi di sabbia utilizzabili per il ripascimento del litorale pisano provenienti dal dragaggio per i lavori propedeutici alla realizzazione della Darsena Europa: il classico piatto di lenticchie, per di più molto probabilmente anche avariate.  

Secondo noi è ancora possibile battersi perché il danno non sia fatto o comunque pretendere che uno studio serio, preventivo e a cura di un soggetto “terzo”,  dimostri l’assenza del danno o l’individuazione delle opere specifiche necessarie per prevenire che il danno si crei, con il relativo costo per realizzarle e l’inclusione delle stesse opere all’interno del progetto generale.

Non compensare il danno ma evitare che si crei.