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Domani a Pisa la Deputata Ehm, Giorgio Cremaschi, lavoratori e studenti sul tema “Giù le armi, su i salari – fermare la guerra e le basi militari”

ore 17.30 incontro con:
Yana Ehm, deputata del gruppo parlamentare ManifestA.
Giorgio Cremaschi, Coordinamento nazionale Potere al Popolo!
Paola Marchi, USB Aeroporto di Pisa.
Jose Nivoi, CALP USB porto Genova.
Nicola Mariotti, Cambiare Rotta – organizzazione giovanile comunista

ore 20.30 buffet popolare.
ore 21.30 “Reading elettrico di guerra” del Teatro dell’Assedio.

Programmata ben prima dell’aggressione russa all’Ucraina, l’assemblea nazionale di Potere al Popolo! del prossimo 28 maggio sarà condizionata profondamente dalla attuale guerra nel cuore d’Europa e dalle sue conseguenze.

Mario Draghi – presidente del consiglio eletto da nessuno ma sostenuto dal 94% di un Parlamento che vota le sue scelte militariste – sta portando l’Italia sul ciglio di una possibile terza guerra mondiale.

L’aumento del 2% delle spese militari, l’invio di armi all’esercito ucraino e ai suoi battaglioni nazisti, la costruzione di nuove basi militari sui nostri territori, rafforza la funzione dell’Italia come “portaerei” della NATO e dell’Unione Europea.

In queste settimane i nostri territori vedono importanti mobilitazioni contro la guerra, a partire da quella contro il trasporto di armi su voli “umanitari” partiti all’inizio di marzo dall’aeroporto civile G. Galilei.

Il 19 marzo scorso Potere al Popolo! lanciò una manifestazione alla quale hanno aderirono decine di realtà politiche, sindacali, sociali e studentesche, al fianco dei lavoratori USB che si sono rifiutati di caricare quelle armi, bloccando il traffico di morte verso il macello ucraino. Una manifestazione che si è legata naturalmente a quella dei lavoratori genovesi contro le navi cariche di armi.

La recente notizia di una nuova base militare a Coltano, decisa dal governo Draghi e sottaciuta da tutti gli amministratori regionali e locali alle popolazioni, ci vede oggi protagonisti, insieme a tante altre realtà, di una lotta che ha costretto il governo a rivedere i suoi piani.

Rilanciare un forte movimento contro la guerra è quindi obiettivo centrale per chi, come noi, vuole fermare anche la “guerra interna” che colpisce duramente i settori popolari con aumenti astronomici del costo della vita a fronte di salari sempre più magri.

A tal fine abbiamo chiamato come relatori alcuni protagonisti delle lotte di questi mesi.

La popolazione è invitata a partecipare