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Il Cardinale Alessandro Sanminiatelli tra Roma, Pisa e Montecastello

Un Cardinale a Montecastello. Alessandro Sanminiatelli scelse la frazione pontederese, dove la famiglia aveva dei possedimenti, come buen ritiro e vi morì settantenne nel 1910. Una vicenda biografica ricca di spunti interessantissimi, già oggetto di un convegno nel 2019, che adesso trova ancora spazio nella pubblicazione degli atti e nella stampa di un volume dedicato. Il luogo è la sala Santa Lucia, proprio all’interno del palazzo che il Cardinale lasciò alla locale parrocchia. L’appuntamento è per sabato 10 Settembre, alle ore 18, per una iniziativa dove, oltre alla presentazione del libro dal titolo “Il cardinale Sanminiatelli tra Roma, Pisa e Montecastello”, sarà organizzata una mostra con le riproduzioni dei dipinti donati dal Cardinale alla parrocchia.
L’organizzazione dell’evento è del Gruppo archeologico Tectiana, con la collaborazione dell’associazione Calamo, di Montecastello in Festa e della Consulta di Frazione e il patrocinio di Comune di Pontedera, Diocesi di San Miniato e Società Storica Pisana. Sono previsti vari contributi, tra cui, dopo i saluti istituzionali, quello del direttore di Tectiana, Enrico Lupi e della professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut. Interverranno anche Alessandro Ubiglia per Calamo e l’archivista Roberto Boldrini.

“In occasione della pubblicazione degli atti del convegno Il Cardinale Alessandro Sanminiatelli tra Roma, Pisa e Montecastello, la mission del Gruppo Archeologico si rende ben evidente. Il convegno, svoltosi a Montecastello nel 2019, andava ad indagare una figura di grande rilievo nella realtà clericale a cavallo tra il XIX e il XX secolo: Alessandro Sanminiatelli, elemosiniere, camerlengo ed infine Cardinale, fidato collaboratore del Pontefice Pio IX e del suo successore Leone XIII, la cui famiglia era legata al nostro territorio da generazioni”, ha spiegato il sindaco di Pontedera Matteo Franconi.
“Sanminiatelli trascorse gran parte della sua vita a Roma, ma negli ultimi anni si stabilì a Montecastello, dove possedeva terreni, immobili e beni artistici di famiglia: qui si dedicò alla piccola comunità, arrivando a goderne la stima grazie proprio all’impegno pastorale, dando l’avvio al culto della Madonna del Conforto e lasciando alla sua morte, nel 1910, buona parte della sua eredità alla pieve di Santa Lucia, accrescendone la ricchezza e il patrimonio artistico. Un personaggio di così grande importanza per il panorama ecclesiastico e locale merita di essere conosciuto: grazie all’impegno di Tectiana e al sostegno del Comune di Pontedera viene consegnato alla popolazione, affinché ci sia maggiore consapevolezza del nostro territorio e se ne tramandi la storia alle giovani e future generazioni.”