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Sanità, Petrucci (Fdi): “Direttori delle Asl e Pd pensano solo a difendersi a vicenda. Mentre i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso vengono lasciati in barella per giorni”

Il governo regionale della sanità è totalmente fuori dalla realtà. Ci vengono a dire in Commissione che tutto va bene, mentre sui giornali e nelle piazze ci sono quotidiane proteste e denunce di sindacati, comitati, operatori del settore e cittadini. Giunta e direttori Asl dovrebbero smettere di raccontare una realtà che non esiste e iniziare a individuare le criticità del sistema altrimenti anche loro sono da ritenersi parte del problema. I medici e gli infermieri sono in rivolta, sono irreperibili nuovi medici e operatori perché i loro stipendi sono troppo bassi a fronte di un lavoro massacrante. In più in molti scappano dalla Toscana per andare nel privato o nelle Regioni vicine, a causa di un sistema normativo sbagliato” dichiara Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e dirigente nazionale del partito di Giorgia Meloni.

“Veniamo poi ai Pronto Soccorso che non sono più in grado di rispondere a tutti gli accessi. Allo stesso tempo, però, il servizio domiciliare e territoriale è ancora antiquato, inadeguato e inappropriato. Pensate, un cittadino che si sente male dopo le 19 o nel fine settimana può rivolgersi solo al Pronto Soccorso. Qui le persone, spesso anziani, attendono a volte oltre un giorno intero in un corridoio spesso senza neppure un bicchier d’acqua e un pasto –sottolinea Petrucci– Infine, nonostante i tentativi di tamponare il problema, è ancora drammatica la situazione delle liste d’attesa per le visite e le operazioni. A volte i tempi sono così lunghi che i cittadini finiscono al Pronto Soccorso solo per fare l’esame o la visita di cui hanno bisogno. E’ un problema che incide fortemente su tutto il sistema di prevenzione. La sanità toscana non è più un’eccellenza e l’arroganza della sinistra e di certi dirigenti non è utile a nessuno. Alla Regione non servono più risorse da Roma se poi i nostri amministratori non sono in grado di investire quelle che hanno. La Toscana ha bisogno di una nuova politica di governo della sanità che si basi su due valori: merito e buon senso”.