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Operativo il piano strutturale intercomunale Pisa-Cascina

Diventa operativo il Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina che nella giornata di mercoledì 21 giugno, è stato pubblicato sul BURT (Bollettino Ufficiale della Regione Toscana). Ad annunciare la conclusione definitiva del percorso amministrativo che ha portato all’entrata in vigore del principale strumento di panificazione del territorio, sono stati stamani in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti il sindaco di Pisa Michele Conti insieme all’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli.

“Da ora in avanti – ha dichiarato il sindaco Michele Conti – tutti gli atti urbanistici dei due comuni dovranno essere compatibili con questo documento che definisce i principi e le strategie per la salvaguardia, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse presenti sui propri territori. Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza perché con questa pubblicazione il Piano strutturale intercomunale diventa definitivamente efficace e operativo, e lo sarà a tempo indeterminato. Il Piano costituisce un grande strumento di gestione del territorio a disposizione di tutti i cittadini, per capire come è organizzata la nostra città e qual’è il suo sviluppo futuro. È lo strumento che ci permetterà di realizzare politiche di rigenerazione urbana che saranno determinanti per invertire la tendenza degli ultimi decenni. Per un lungo periodo abbiamo assistito a Pisa a una sorta di “emorragia” di residenti, che ha impoverito la nostra città e ha creato problemi di traffico dovuti alla presenza di tantissimi pendolari che lavorano a Pisa e vivono nei comuni limitrofi.”

Pensiamo – prosegue il Sindaco – che il precedente Piano Strutturale era estremamente datato e orami inadeguato, risaliva al 1998. Dotare il territorio di un nuovo strumento che guarda al lungo periodo e fornisce indicazioni di direzione, è il passaggio fondamentale per smettere di guardare al trend degli ultimi anni e programmare una pianificazione territoriale che punti alla rigenerazione dei quartieri in città, in modo da accogliere e far spazio a nuovi residenti, a nuove famiglie. Persone che hanno intrapreso il loro percorso di studi a Pisa e decidono di rimanere qui per formare una famiglia, grazie anche allo sviluppo di politiche a sostegno delle famiglie, alla garanzia di servizi e scuole efficienti, oltre a un contesto urbano pulito, ordinato e accogliente. Sono tutte azioni che grazie al nuovo Piano Strutturale possiamo pianificare, per arrivare di qui al 2050 ad una città riqualificata, sostenibile, verde e moderna: una città da 100mila abitanti, in cui ci siano maggiori risorse a disposizione per garantire servizi e decoro urbano, ma soprattutto in cui possa aumentare il livello della qualità della vita, diminuendo il flusso di traffico in entrata e uscita dalla città, pianificando un contesto urbano a misura d’uomo, basato sulla mobilità sostenibile. Come Amministrazione abbiamo la responsabilità di dare risposte pratiche a chi decide di venire a vivere a Pisa: con operazioni di rigenerazione urbana che riutilizzano spazi e immobili al momento non utilizzati in città, possiamo dare risposte alle esigenze abitative delle persone.”

“A questo punto – ha spiegato l’assessore Massimo Dringoli – possiamo avviare il lavoro sul Piano operativo comunale, il vecchio regolamento urbanistico, ormai inadeguato rispetto alle esigenze e alle istanze dei cittadini, con l’obiettivo di arrivare ad approvarlo entro la fine del 2024. Si tratta di uno strumento di cui la città ha estremamente bisogno e che sarà sviluppato UTOE per UTOE, in maniera più semplice e snella rispetto all’attuale regolamento urbanistico. Un Piano operativo che già il Piano strutturale lascia prevedere nelle sue caratteristiche fondamentali: rigenerazione urbana e minimo consumo di suolo. Nel complesso non si potranno superare le S.U.L. (Superficie Utile Lorda) previste, contrariamente al vecchio Piano Strutturale, che non poneva limiti al consumo di suolo nelle UTOE. Un esempio tipico si può considerare la previsione nel Piano strutturale intercomunale per l’area del Santa Chiara, per la quale riteniamo ancora valido il progetto Chipperfield, soprattutto per quanto riguarda il verde pubblico, gli aspetti morfologici e molte delle destinazioni d’uso. Tra queste particolare risalto dovrà avere la previsione di un centro congressuale, che potrebbe trovare la sua base nella scuola medica (come previsto da Chipperfield) e attività connesse in altri edifici del complesso. Il Santa Chiara verrà naturalmente connesso con la Caserma Artale, le cui norme di attuazione previste dal piano di recupero sono analoghe a quelle del progetto Chipperfield”.

“Per quanto riguarda la mobilità – ha proseguito Dringoli – il Piano Strutturale intecomunale prevede inoltre tutte le azioni comprese nel Pums approvato nel maggio 2021: la tramvia ed i parcheggi scambiatori; un collegamento ferroviario veloce con Firenze con nuova tratta fino a Pontedera-Empoli e uso dell’attuale ferrovia come metropolitana di superficie con parcheggi scambiatori; l’eliminazione di tutti i passaggi a livello; il collegamento tra Porta a Mare e via Quarantola, con la possibilità di eliminare l’isolamento del quartiere di San Giusto, e nuovo collegamento con l’aeroporto; il completamento della rete ciclabile”.

Il Piano Strutturale Intercomunale. Il Piano Strutturale Intercomunale (PSI) è uno strumento di pianificazione del territorio previsto dalla legge regionale toscana n. 65 del 10 novembre 2014. Il comune di Pisa e il comune di Cascina hanno scelto di associarsi nell’esercizio della pianificazione territoriale mediante la stipula di una convenzione secondo la quale il costituendo piano deve perseguire le seguenti finalità:

– promuovere azioni di programmazione e pianificazione coerenti con le finalità della L.R. n°65/2014 e del piano paesaggistico regionale, per lo sviluppo del territorio di ambito sovracomunale in termini di sostenibilità ambientale, infrastrutturale e socio economica;

– coordinare gli interventi urbanistici rispetto alle funzioni residenziali, commerciali, produttive turistiche e culturali, promuovendo forme di perequazione territoriale capaci di assicurare ricadute positive in termini di sostenibilità ambientali ed economiche;

– valorizzare il territorio rurale e quello a prevalente carattere di naturalità espresso dal Parco di San Rossore e dal corso del fiume Arno, tutelando i livelli di biodiversità esistenti e limitando l’ulteriore consumo di suolo;

– tutelare e valorizzare le risorse paesaggistiche presenti sui territori dei due comuni provvedendo al contempo al recupero e al la riqualificazione delle parti compromesse o degradate al fine di conseguire una qualità diffusa;

– rispondere alle esigenze emergenti dal territorio nella consapevolezza che le dinamiche insediative e socio economiche superano i confini amministrativi dei comuni e che una pianificazione coordinata può meglio rispondere ai bisogni delle comunità interessate.

Ai sensi dell’art. 23 della legge regionale toscana n. 65 del 10 novembre 2014 il comune di Pisa, quale ente responsabile dell’esercizio associato, ha dato avvio al procedimento del piano strutturale intercomunale ai sensi dell’art. 17 mediante la delibera del Consiglio Comunale n. 36 del 29/09/2019. Con le Delibere del Consiglio Comunale di Pisa n. 30 del 28/03/2023 e del Consiglio Comunale di Cascina n. 28 del 27/04/2023 è stato approvato il Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina. In data 08/05/2023 è stata data comunicazione alla Regione Toscana e alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno dell’avvenuta approvazione del PSI, con contestuale richiesta di conclusione del procedimento di cui all’art. 21 della disciplina di Piano del PIT-PPR. Tale procedimento si è concluso con esito positivo della Conferenza Paesaggistica nella seduta del 9 giugno 2023 che si è svolta a seguito delle due precedenti sessioni istruttorie in data 2 e 23 febbraio 2023. Il Piano Strutturale Intercomunale è divenuto efficace il 21/06/2023, data della pubblicazione sul BURT n. 25 dell’avviso di avvenuta approvazione, così come disposto dal comma 10 dell’art. 23 della Legge Regionale n. 65/2023.