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Comune di Pisa, strage via D’Amelio, cerimonia nel parco intitolato a Emanuela Loi

Nel giorno del 31° anniversario della strage di via D’Amelio, il Comune di Pisa ha ricordato il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta morti per mano mafiosa. Tra loro, Emanuela Loi, la prima agente di Polizia a restare uccisa in servizio. Nel parco pubblico di via Cervino, nel quartiere di Porta Fiorentina, a lei dedicato nel 2021, era presente il fratello, Marcello Loi, che ha parlato dell’importanza di queste commemorazioni.

«Per noi familiari – ha detto Marcello Loi – ricordare il loro sacrificio oggi serve non solo per non dimenticare ma soprattutto per fermarsi a riflettere sulle penetrazioni delle mafie nella nostra società e fare in modo che questo non accada più. è questa l’eredità che ci ha lasciato Emanuela e tutti i suoi colleghi che hanno sacrificato la vita per difendere lo Stato. Voglio perciò ringraziare le Forze dell’Ordine, la Polizia di Stato e il Comune di Pisa per lo svolgimento di questa cerimonia nell’anniversario della strage. Grazie a tutti».

«Per tutti il 19 luglio rimane una data di grande commozione – ha detto l’assessore alla promozione della cultura della legalità Giovanna Bonanno -. Ma anche di riflessione e di celebrazione di coloro che persero la vita nella lotta alla criminalità mafiosa. Di fronte a un dolore che rimane indelebile in ognuno di noi, come Amministrazione comunale abbiamo il dovere non solo di ricordare il giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta, ma anche di diffondere la cultura della legalità e sensibilizzare così la comunità locali, in particolare i nostri giovani. Momenti come questi sono dunque importanti per mantenere vivo il ricordo e confermare quello che deve essere il nostro impegno nella lotta alla legalità».

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il questore, Gaetano Bonaccorso, e il presidente del Comitato Porta Fiorentina, Niko Pasculli.

Emanuela Loi nacque a Cagliari nell’ottobre 1967. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, entrò nella Polizia di Stato nel 1989 e frequentò il 119º corso presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste. Fu trasferita a Palermo due anni dopo. Emanuela si stabilì presso il complesso delle Tre Torri in Viale del Fante destinato a poliziotti e carabinieri fuori sede. Le affidarono i piantonamenti a Villa Pajno, a casa dell’onorevole Sergio Mattarella, la scorta alla senatrice Pina Maisano Grassi e il piantonamento del boss Francesco Madonia. Nel giugno del 1992 venne affidata al magistrato Paolo Borsellino. Emanuela non aveva paura del nuovo incarico ricevuto, tanto da rassicurare i genitori, dopo la strage di Capaci, che non le sarebbe successo niente. Agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino, cadde nell’adempimento del proprio dovere il 19 luglio 1992, vittima della strage di via D’Amelio a Palermo; con lei persero la vita, oltre a Paolo Borsellino, i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.