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Cascina, il sindaco Betti replica a Rollo sulle tariffe

Attraversiamo una fase storica complessa, in cui le difficoltà del post-Covid e le ripercussioni della guerra in Europa fanno crescere il disagio sociale. Un ente locale serio non può che cercare di ridurlo, mantenendo i servizi e puntando a ridurre le difficoltà di chi ha meno. Per mensa e trasporto scolastico l’amministrazione ha scelto di recuperare, solo in parte, gli aumenti dei costi dei due servizi, modulandoli in base al reddito. Una scelta che lascia sulle spalle del Comune quasi il 50% dei costi della mensa e oltre il 70% dei costi del trasporto.

Al consigliere Dario Rollo piace invece giocare con i numeri, senza guardare alla realtà. Quello che dice non corrisponde però neppure al vero: afferma che nel 2019 non ha aumentato le tariffe scolastiche, ma in quell’anno ci fu il passaggio da 1,10 a 1,50 euro. Il costo del pasto crebbe del 36%, proprio per la fascia più debole della popolazione, quella con Isee inferiore a 4.000 euro. Ci sono stati anche ribassi nelle tariffe, questo è vero, ma omette di dire che questi hanno interessato soprattutto le fasce di reddito più alte: oltre i 25.000 euro si registrava un -8,77% nel 2019 e un ulteriore -4% nel 2020, scendendo da 5,70 (tariffa in vigore dal 2016) a 5 euro a pasto. Per questa fascia di reddito oggi si arriva a 5,55 euro, comunque inferiore rispetto a sette anni fa.

Il costo del servizio è rimasto abbastanza costante negli anni, aumentando solo nell’ultimo periodo ed escludendo ovviamente gli anni caratterizzati dal Covid. Da segnalare, invece, come il rapporto di copertura della spesa sia sensibilmente diminuito a poco più del 50% nel 2022, ragion per cui è opportuno coprire un po’ di più il costo del servizio. Anche per quanto riguarda il trasporto scolastico, si parla di aumenti nell’ordine di pochi centesimi sull’abbonamento mensile, per arrivare a nemmeno 5 euro nella fascia più alta.

Verrebbe da chiedersi quale sia il motivo di questa ‘battaglia’ in difesa delle fasce di reddito più alte… La nostra azione, invece, ha sempre adottato criteri di progressione con tariffe modulate in base al reddito: chi ha meno, avrà aumenti minimi (16 centesimi), mentre chi ha un’Isee maggiore andrà a pagare un po’ di più, ma sempre nell’ordine di 30-50 centesimi.

Rollo, dunque, sembra non accorgersi, o non vuole farlo, della situazione economica in Italia e nel mondo, con un’inflazione spaventosa e un generale aumento dei prezzi che ha riguardato tutti i prodotti: senza entrare nella complessa questione carburanti, basterebbe pensare a una semplice tazzina di caffè, che in un anno da 1 euro è passata prima a 1,10 e poi a 1,20. Insomma, le accuse del consigliere Rollo appaiono più strumentali che altro, con attacchi alla maggioranza che si reggono solo su sterili polemiche.