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La Città Ecologica: “Base dei Carabinieri, i conti non tornano. Chiediamo verità e serietà”

I resoconti trionfalistici dei partecipanti al tavolo interistituzionale romano non sono convincenti.

La Base per i tre corpi speciali dei Carabinieri prevista a Coltano necessitava di una superficie di 730.000mq e di fabbricati per 445.000mc. Di questi una minima parte (circa il 30% in superficie e il 5% in volume) erano le aree “addestrative” (comprensive di poligono di tiro e di pista addestramento automobilistico). Il resto per circa 422.000mc erano le sedi dei tre corpi con gli alloggiamenti per la truppa, le abitazioni degli ufficiali, le aree comando e comuni ai tre corpi, ecc.

Ora i resoconti ci dicono che la Base sarebbe divisa tra la Valdera dove andrebbero le strutture addestrative e il CISAM dove andrebbe il resto.  Le esigenze dei tre corpi sono drasticamente cambiate e richiedono infinitamente meno superfici e volumi? Questo purtroppo non ci viene detto né quantificato.

Se non è così, avendo escluso colpevolmente l’utilizzo della caserme cittadine esistenti e ampiamente sottoutilizzate, anche questo “accordo” prevederà notevolissimo consumo di suolo, che per il CISAM sarebbe praticamente tutto boscato. Purtroppo la presunta “compensazione” della piantumazione di 12.000 alberelli avvalora questo timore. Unica compensazione per il consumo di suolo è inoltre solo la rinaturalizzazione di un’uguale estensione di suolo consumato.

Le volumetrie dei pochi edifici esistenti (oltre quelli legati alle funzioni connesse al reattore nucleare RTS-1 e al capannone che costituisce, ad ora, l’unica sede nazionale di stoccaggio per i rifiuti radioattivi di origine sia militare che civile e capannoni in cui si fa tuttora ricerca sulla radioattività e sul disturbo elettromagnetico dei mezzi militari) sono del tutto insufficienti per realizzare le strutture dei Carabinieri senza rilevante, inaccettabile, consumo di suolo, boscato e di pregio.

Quindi dal punto di vista urbanistico e del consumo di suolo, i conti non tornano.

Ma i conti non tornano nemmeno dal punto di vista economico.

Intanto ci viene detto che i 190 milioni di euro per realizzare la base non ci sono più, che ne servirebbero meno ma che andranno trovati. Ci viene detto che con questi finanziamenti verrà realizzato il completo smantellamento (decommissioning) del Reattore RTS-1 e presumibilmente anche del deposito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Ma non basta. Con quei finanziamenti si realizzerà anche il recupero degli edifici storici di Coltano e la “creazione di aree museali”.

Non è in questo modo propagandistico che si amministra.

Occorrono verità e serietà se si vuol convincere della bontà delle scelte.