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Venerdì 24 novembre: raccolta firme per difendere la sanità pubblica

“La sanità sta subendo tagli e ed una diminuzione di risorse e patisce una carenza di personale negli ospedali e sul territorio, siamo già scesi in piazza lo scorso 11 novembre e proseguiamo il nostro impegno nelle vie e nelle piazze raccogliendo le firme per difendere e rilanciare la Sanità pubblica”, afferma la senatrice Ylenia Zambito, membro del decima commissione del Senato della Repubblica che si occupa di Sanità, in vista dell’appuntamento del prossimo venerdì 24 novembre alle ore 17 alle 19,30 in Corso Italia (davanti alla farmacia Petri) con la raccolta firme per la Sanità pubblica al banchetto organizzato dal PD Leopolda. 

“Mancano medici specializzati, infermieri, professioni tecniche, oss, medici di medicina generale – prosegue la senatrice dem -, tutte carenze di personale che generano liste d’attesa lunghissime creando disagio per i pazienti e difficoltà per chi deve lavorare in contesti sotto organico. Tutti problemi che purtroppo il governo Meloni non considera priorità, ma che per il Partito democratico e per la maggioranza del Paese hanno precedenza assoluta. Per questo è importante venire a firmare venerdì in Corso Italia, un gesto semplice che in questo caso ha un profondo significato: ne va della qualità della vita di tutti noi”.  

“È inoltre necessario creare una rete di Case della comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali per dare risposte ai bisogni di salute delle persone e delle famiglie, per prendere in carico le cronicità, per investire sulla prevenzione, per dare nuova centralità ai servizi della salute mentale alle prese con un disagio crescente”, conclude Zambito. 

Alcune delle misure richieste  

Tra le misure della petizione: destinare almeno il 7,5% del Pil al Fondo Sanitario Nazionale; le risorse per la sanità previste nel Def, già oggi in diminuzione, si ridurranno al 6,2%, comportando tagli insostenibili per i cittadini e rischiando di mandare in dissesto anche le Regioni più virtuose; promuovere un piano straordinario di assunzioni ed abolire il tetto per la spesa del personale imposto alle Regioni; ridurre fino ad eliminare il fenomeno dei cosiddetti “gettonisti” e delle cooperative negli ospedali pubblici; immettere stabilmente negli ospedali e sul territorio nuovi professionisti, favorendo l’impiego degli specializzandi e dei medici in formazione anche per la Medicina Generale; ridurre drasticamente le liste d’attesa, migliorando i servizi per l’accesso e utilizzando tutte le risorse straordinarie messe a disposizione; rinnovare il contratto del comparto sanitario e valorizzare in termini economici e sociali le figure più esposte, a cominciare da quelle dell’emergenza e urgenza, migliorando l’organizzazione dei servizi; attuare la riforma della medicina di prossimità.