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Comune di Pisa, emergenza coronavirus: buoni alimentari distribuiti a 1.700 famiglie

Si è concluso mercoledì 3 febbraio il termine per le domande dei Buoni Alimentari del Comune di Pisa, attivato dallo scorso dicembre. A partire da ieri, la quota restante delle risorse ancora disponibili viene trasferita alla Società della Salute. In totale, dall’inizio della crisi pandemica nel marzo 2020, sono stati consegnati Buoni alimentari per un valore complessivo di 1.251.850,00 euro.

Sin dai primi giorni del lockdown nel marzo scorso – spiega l’assessore alle politiche sociali Gianna Gambaccini -, il Comune di Pisa decise di gestire direttamente il servizio dei Buoni Alimentari per motivi di trasparenza e di snellezza del servizio in modo da garantire risposte immediate ai cittadini che avevano bisogno in quel momento. Grazie al lavoro degli uffici, che ringrazio, venne organizzata una task force  che avrebbe organizzato una macchina organizzativa complessa, dal personale amministrativo che si è occupato di istruire le pratiche, agli autisti degli scuolabus che si sono occupati delle consegne a domicilio dei buoni, agli agenti della Polizia Municipale che hanno garantito il controllo. Un metodo di lavoro che è stato confermato anche nella seconda fase, a partire da dicembre, che se vogliamo è stata anche più complessa, perché le attività erano riprese e dunque è stato maggiore il sacrificio di chi ci ha lavorato” Dai primi di dicembre scorso, quando era stato riattivato il servizio, sono stati assegnati Buoni Alimentari per un valore complessivo di 510.850,00 euro a un totale di 1.701 famiglie residenti nel Comune di Pisa. In totale sono pervenute n. 1.897 domande di altrettanti nuclei familiari; di queste n. 8 domande sono state escluse per non avere prodotto documentazione a supporto della autocertificazione; n. 6 domande sono state ritirate dopo aver accertato di non avere i requisiti economici; n. 70 domande sono risultate doppie  (presentate due volte consecutivamente) o perché già presentate da altro componente dello stesso nucleo familiare; n. 46 domande sono risultate provenienti da nuclei anomali, ovvero difformi rispetto a quanto dichiarato dal richiedente rispetto a quanto verificato nella banca dati anagrafica del Comune; n. 66 domande sono state presentate da nuclei non residenti nel Comune o risultati irreperibili.

In totale sono 56 le differenti nazionalità assegnatarie dei Buoni alimentari. Prevale la cittadinanza italiana dei richiedenti con il 38,5%. Tra le altre nazionalità le principali sono bangladesh (15,9%), filippina (6,8%), albanese (4,4%), senegalese (3,9%), rumena (3,5%), macedone (3,2%), camerunense (2,4%), marocchina (2%), indiana (1,9%), brasiliana (1,6%), ucraina (1,4%), tunisina (1%), nigeriana (1%), a seguire le altre.

Primo periodo di emergenza Il Comune di Pisa aveva iniziato a distribuire Buoni spesa già a partire dalla fine di marzo 2020, grazie a un contributo di 25mila euro erogato alla Società della Salute. Si trattava in quella prima fase di aiutare le persone che si erano trovate più in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria. Poi, arrivarono le risorse del Governo, altri ricorse comunali e perfino le donazioni di privati cittadini e della Fondazione Pisa. Venne organizzata una struttura interna al Comune con in una prima fase 11 linee telefoniche dedicate, una rete di attività convenzionate e un sistema che, grazie alla Polizia Municipale, consegnava direttamente a casa delle famiglie i Buoni spesa. Alla fine di giugno 2020, il Comune di Pisa aveva consegnato in totale Buoni Alimentari a 2.208 famiglie per un valore complessivo di 741mila euro.

Le risorse Per assicurare il servizio al maggior numero di persone, nella prima fase (marzo-giugno 2020) sono state messe a disposizione 25mila euro erogate alla Società della Salute, poi il Governo tramite il Dipartimento della Protezione civile aveva assegnato al Comune di Pisa un contributo di 471mila euro. Infine, il Comune aveva attivato un numero di conto corrente per raccogliere le donazioni di istituzioni e privati cittadini. La Fondazione Pisa aveva donato 300mila euro.

Nella seconda fase (dicembre 2020-febbraio 2021), è giunto nuovamente un contributo dal Governo, grazie al decreto Ristori ter, pari a 471mila euro che ha permesso di attivare nuovamente il servizio. Il residuo delle risorse disponibili, pari a 13.353,00, saranno trasferiti alla Società della Salute.Comune di Pisa